Il 3 agosto, alle ore 21, a Castel Sant’Angelo, la rassegna “Sere d’Arte” ospiterà il contraltista Maurizio Rippa che, accompagnato dal pianista Luca Longobardi, eseguirà Elvis in the Castle. Si tratta dell’evoluzione del concerto pensato nel 2001 insieme a Carmelo Bene e sarà eseguito in chiave classica ma con uno sguardo alle sonorità contemporanee.
Cantante (contraltista) e attore Rippa ha studiato canto con diversi maestri . È risultato vincitore in numerosi concorsi di canto , sia da solista che in coppia con il chitarrista Massimo de Lorenzi, col quale ha collaborato stabilmente fin dal 1996. Diplomatosi da attore all’Accademia Teatro Bellini di Napoli ha studiato Mimo e movimento corporeo col metodo Decroux. Ha lavorato sotto la direzione, tra gli altri, di Carmelo Bene, Tato Russo, Lucio Allocca, Cristina Pezzoli, Walter Le moli, Elisabetta Pozzi, Roberto De Simone,Tito Piscitelli, Elijah Moshinsky, Vincenzo Pirrotta e Alessandra Pescetta. Con Antonio Latella ha intrapreso una collaborazione che lo ha portato a partecipare a sette sue regie in Italia, Germania e Austria. Nel contempo, come contraltista, ha eseguito diverse edizioni di musiche di Pergolesi, Vivaldi, Monteverdi, Jommelli, e opere barocche in diversi Festival Europei. Ha cantato come solista in diverse manifestazioni e inciso diversi dischi di musica.
Luca Longobardi, pianista e compositore che accompagnerà Rippa, unisce alla prassi esecutiva classica del repertorio una spiccata apertura verso la contemporaneità del linguaggio musicale. La sua carriera come esecutore lo ha visto in numerosi concerti in Italia e all’estero come solista, solista con orchestra e in formazioni cameristiche. Ha cominciato a comporre sotto la guida di Roberto De Simone, il cui primo lavoro, l’omaggio a Donizetti Te voglio bene assaje, ha avuto come proscenio il Teatro San Carlo di Napoli, ed è stato rappresenta poi al festival donizettiano di Bergamo e al Teatro alla Scala di Milano. Dal 2002 al 2005, ha lavorato come maestro al ballo presso il Teatro San Carlo di Napoli. Durante tale periodo si è avvicinato alla regia, al light-design e alle elaborazioni grafiche d’immagini. L’interesse per la sperimentazione elettronica è diventato poi sempre più presente nella sua produzione, vedendo nascere una serie di installazioni. Sette i suoi lavori discografici, in cui il pianoforte si unisce a sperimentazioni sonore contemporanee e delinea un linguaggio chiaro e distinguibile, apprezzato sia in Italia che all’estero.
Carlo Marino