Un gesto antidemocratico, di intolleranza politica, non può mai essere giustificato, soprattutto da parte di chi svolge un pubblico servizio, nel caso incaricato di affiggere negli spazi di pubblica affisione, indicati dallo Statuto comunale, la comunicazione alla cittadinanza della convocazione del Consiglio comunale. È quanto è successo nei giorni scorsi a Brembio, piccolo comune agricolo della Bassa lodigiana retto da una amministrazione del Pd, in occasione della convocazione del Consiglio comunale per il giorno 30 settembre. Come si vede dalle fotografie, che si riferiscono agli spazi di affissione di Via Vittorio Veneto e Via XX Settembre, la comunicazione relativa è stata incollata sopra il simbolo di una forza politica di destra, neppure rappresentata a Brembio. Un’altra fotografia, relativa a Via Togliatti, dove le comunicazioni comunali non vengono affisse e dove il manifesto di Fratelli d’Italia è integro, indica come negli altri casi vi sia stata una volontà di sfregio da parte dell’incaricato comunale del simbolo avverso, critico a livello nazionale verso le politiche del partito di Renzi.
Se l’amministrazione comunale tollera gesti antidemocratici
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