Per festeggiare i 90 anni di attività l’associazione Dopolavoro Ferroviario di Trieste ha organizzato oggi, domenica 25 ottobre, una giornata di porte aperte al Museo Ferroviario di Campo Marzio. Si poteva, dunque, visitare il museo con ingresso libero, questa mattina dalle 9 alle 13 e nel pomeriggio dalle 15 alle 18. Ed un notevole numero di persone ha apprezzato l’iniziativa affollandone i locali e le banchine del terminale viaggiatori, non più in uso dal 1959, della stazione ferroviaria di Trieste Campo Marzio, che oggi raccoglie numerosi rotabili storici non più circolanti. Per l’occasione, oltre ai plastici del Museo, erano esposti anche il Mittelberg di Lucio Chermaz e l’impianto di vapore vivo, in scala 1, di Helmut Telefont.
L’associazione, che festeggia oggi i novant’anni, fu istituita il 25 ottobre del 1925 col Regio Decreto n. 1908, nell’ambito dell’Opera Nazionale Dopolavoro quale struttura interna delle Ferrovie dello Stato. Agli inizi, lo scopo della sua istituzione era quello di “promuovere il sano e proficuo impiego degli agenti ferroviari nelle loro ore libere dal servizio”. Il Dopolavoro è presente oggi in città con varie strutture: il Bagno Ferroviario, stabilimento balneare, la mensa di Via filzi, il bar di Piazza Vittorio Veneto, la Polisportiva e il campo di calcio a cinque di Viale Miramare. Le sue attività si svolgono attraverso gruppi culturali e sezioni sportive. Ad esempio, tramite la Sezione Appassionati Trasporti (Sat) l’associazione gestisce il Museo Ferroviario di Campo Marzio.
Il Museo di Trieste Campo Marzio, dunque, è una struttura gestita interamente da volontari. Fu aperto al pubblico nel 1984 e dispone di una mostra interna nelle ex sale d’aspetto e nei locali attigui. Nell’atrio principale vengono ospitate anche mostre a tema e manifestazione. Le diverse sale illustrano i diversi temi delle raccolte: i rotabili, il “movimento”, le infrastrutture, le tranvie, gli apparati di sicurezza, con l’ausilio di cimeli, documenti, immagini, modelli, plastici e diorami in scala. Il corridoio attiguo alle sale ospita una sintesi storica delle ferrovie interessanti la città ed il porto di Trieste. All’esterno sui binari sono raccolti numerosi rotabili storici, locomotive, carri, carrozze e tram, non più circolanti. La sezione storica ed i rotabili conservati, di origine italiana, austriaca, ungherese e germanica, costituiscono una testimonianza viva della particolare storia ferroviaria della regione e delle sue vicende che risalgono all’impero degli Asburgo.
Il restauro di molti reperti, lamentano i volontari, non stato ancora possibile per l’esiguità delle risorse, come pure difficile è la manutenzione dell’edificio di notevole pregio storico-architettonico, che fu costruito nel 1906.
Il Museo è una realtà di notevole interesse culturale, riconosciuto dalla Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali, tra le poche realtà similari in Italia e sicuramente unica per il suo bacground storico.
Il museo è aperto di norma il mercoledì, sabato e domenica dalle ore 9 alle 13. Sito web: www.museoferroviariotrieste.it
Festeggiati dal Dopolavoro Ferroviario i 90 anni d’attività
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