Trieste (Friuli-Venezia Giulia) 09 ottobre 2015

Trieste Libera chiede lo stop all’azione fiscale contro EZIT

Il Movimento Trieste Libera con un comunicato ha informato gli organi di stampa e la cittadinanza di aver inviato oggi, 9 ottobre 2015, al Commissario del Governo italiano nella Regione Friuli Venezia Giulia, Francesca Adelaide Garufi, nelle funzioni di cui all’art. 70 della legge costituzionale n. 1/1963 e per suo tramite al Governo italiano quale amministratore civile provvisorio del Free Territory of Trieste; alla stessa Garufi quale Prefetto pro tempore in Trieste nelle funzioni previste dal citato riferimento di legge; alla Regione Friuli Venezia Giulia in persona della Presidente pro tempore Debora Serracchiani nelle funzioni dello stesso citato articolo; – e per conoscenza alla International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – IPR FTT, – l’invito formale a sospendere immediatamente, e successivamente annullare, con i poteri di amministrazione civile provvisoria del Territorio Libero di Trieste delegati a tali enti, le imposizioni fiscali e le procedure esecutive dello Stato italiano nei confronti dell’Ente Zona Industriale di Trieste – EZIT.
“Nonostante i reclami sinora presentati – è spiegato nel documento, – il Governo italiano amministratore civile provvisorio del Free Territory of Trieste continua ad imporre illegalmente ai cittadini, alle imprese ed agli enti pubblici del Free Territory pesanti imposizioni fiscali dirette ed indirette dello Stato italiano, che è un Paese terzo. Tali imposizioni fiscali vengono effettuate e riscosse in base a leggi italiane che non risultano essere state estese all’ordinamento del Free Territory ed includono quote del debito pubblico italiano che il Free Territory of Trieste non è tenuto a pagare”, secondo l’articolo 5 dell’Allegato X del Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. “Le riscossioni avvengono anche con la forza, – sottolinea nel suo invito il Movimento Trieste Libera, – e gli importi illegalmente ottenuti in tal modo a Trieste dalle autorità italiane amministratrici vengono incamerati illegalmente nel bilancio dello Stato italiano, invece che nel bilancio di Stato del Free Territory amministrato. Tali imposizioni e riscossioni fiscali illegali dello Stato italiano hanno ridotto e continuano a ridurre in rovina l’economia del Free Territory of Trieste ed un numero crescente dei suoi cittadini, delle sue imprese e dei suoi enti pubblici”.
L’Ente Zona Industriale di Trieste (EZIT) è uno degli enti pubblici del Free Territory of Trieste più colpiti da imposizioni fiscali che la normativa evidenzia come illecite. L’EZIT fu costituito nel 1949 con il nome di “Ente del Porto Industriale di Zaule” dal primo Governo provvisorio del Free Territory, l’AMG FTT, il Governo militare alleato.
Secondo quanto evidenzia il Movimento Trieste Libera nel documento, “le imposizioni fiscali illegali dello Stato italiano all’EZIT sono così pesanti che il loro incasso causerebbe la liquidazione dell’ente pubblico e l’espropriazione dei suoi beni, che verrebbero ceduti allo Stato italiano o venduti ai privati”. Un danno al patrimonio pubblico ed all’economia del Free Territory of Trieste, che il Movimento definisce intollerabile, che, – viene denunciato, – si sta già concretando perché Equitalia, concessionario alla riscossione, ha iniziato i pignoramenti per conto dello Stato italiano.
Secondo Trieste Libera il comportamento del Governo italiano, che del Territorio Libero è l’amministratore, e dello Stato italiano viola obblighi internazionali sottoscritti con la firma del Trattato di Pace di Parigi nonché quelli stabiliti dal Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954, ma anche le proprie leggi di esecuzione e di ratifica nell’ordinamento italiano; obblighi che hanno prevalenza costituzionale sulla legislazione nazionale e regionale.
Nel documento il Movimento Trieste Libera osserva che “l’obbligo giuridico di impedire l’illecito ed il danno spetta al Governo Italiano quale amministratore civile provvisorio al quale sono affidati i poteri legislativi ed amministrativi del Free Territory of Trieste per conto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed agli organi amministrativi da esso delegati”, cioè al Commissario Generale del Governo, cui furono delegati con un DPR del 1954, e successivamente nel 1963 suddivisi con legge costituzionale principalmente al Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, e per alcune materie al prefetto e alla Regione. Sono essi, dunque, e da qui la scelta dei destinatari dell’invito, che devono intervenire con propri provvedimenti per quanto di competenza ad impedire l’illecita imposizione ed esazione fiscale nei confronti dell’EZIT, e i danni conseguenti all’intera economia del Free Territory of Trieste.
“In caso di mancato adempimento o di adempimento tardivo, inefficace o parziale” il Movimento Trieste Libera agirà di conseguenza, segnalando formalmente le violazioni all’International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste (IPR FTT) con delega ad attivare le difese internazionali conseguenti, e promuovendo verso i funzionari e i pubblici amministratori italiani responsabili le doverose azioni penali e di risarcimento civile del danno.