Uno dei punti all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale di Brembio, seduta del primo settembre 2015, era l’esame della modifica proposta all’articolo 11 del regolamento per la gestione associata dell’Asilo nido comunale “Il Paese dei Bambini”. La modifica consisteva nell’inserimento di un nuovo comma, che recita: “8. Nel caso in cui il minore frequenti per non più di 10 giorni in un mese, su presentazione di certificato medico, la retta mensile di riferimento viene ridotta del 50% (il mancato introito sarà rimborsato al Comune Capo-fila dal Comune di residenza dell’utente)”. La modifica è stata proposta dal Comitato di gestione dell’Asilo nido comunale nella seduta del 24 novembre 2014. Il verbale della deliberazione indica un ampio dibattito sulla questione: non abbiamo motivo di dubitarne anche se di esso, in verità, non viene riferita (naturalmente non fa testo) neppure una parola nel post, sulla seduta del Consiglio, del blogger, presente tra il pubblico, che posta sul blog locale “La Piazza”. Quello che, comunque, traspare è che non si è riflettuto molto sulle possibile conseguenze della decisione presa all’unanimità, presenti tutti e tre i consiglieri di minoranza, soprattutto stante il parere contrario del responsabile del servizio finanziario in merito alla regolarità contabile dell’atto. Oltretutto con una simile motivazione: “di approvare la proposta di modifica in quanto, oltre a perseguire un condivisibile principio di equità, favorisce la frequentazione del nido da parte dell’utenza e il raggiungimento dell’obiettivo di piena fruizione della struttura, oggi non al completo”.
Vorremmo capire in cosa consista un tale “condivisibile principio di equità” dal momento che si scarica il mancato introito di un servizio a domanda individuale sulla collettività di residenza (“il mancato introito sarà rimborsato al Comune Capo-fila dal comune di residenza dell’utente”). La norma vale anche per Brembio, ovviamente – e non è a caso il parere negativo formulato in merito alla regolarità contabile dell’atto. Il regolamento, s’immagina andrà approvato anche dai Comuni convenzionati; sarà così? Poi, come si fa a parlare di “condivisibile principio di equità quando al comma 6 si stabilisce che “L’intera retta è dovuta per bambini che frequentano il nido anche per un periodo inferiore all’orario giornaliero (part-time)? E dove sta l’equità e la volontà di raggiungere la piena fruizione della struttura quando nel comma 5 si dispone: “Per gli utenti provenienti da Comuni non convenzionati è previsto che, indipendentemente dal reddito, si applichi l’apposita retta ‘Paesi non convenzionati’ prevista nella Tabella delle tariffe dei servizi comunali a domanda individuale”?
Qui ci si permette un solo commento o, meglio una domanda: chi rappresentano oggi le due liste di minoranza? Gli elettori che le hanno votate o la maggioranza comunale? (Non è questa la prima deliberazione dubbia che votano, dimenticando evidentemente che hanno un ruolo di controllo).
Concludiamo l’articolo riportando integralmente il parere negativo formulato dal responsabile del Servizio finanziario: “Visto il verbale del comitato di gestione dell’asilo nido comunale ‘Il paese dei bambini’ nel quale si approva l’introduzione della riduzione pari al 50% sulla quota fissa di retta mensile per frequenze sino a 10 giorni; vista la proposta di deliberazione volta alla modifica dell’art. 11 del regolamento per la gestione associata dell’asilo comunale; considerato che la copertura finanziaria è attestata dal responsabile del servizio finanziario con riferimento ai corrispondenti stanziamenti di bilancio; esprime parere non favorevole poiché l’impatto della proposta, qualora approvata, potrebbe incidere seriamente sugli equilibri finanziari. In proposito si rileva che già nel corso del 2013 con delibera G.C. n. 41 del 27/06/2013 era stato stabilito che a partire dall’1/01/2014 veniva eliminata la riduzione che si vuole riproporre. Riscontando poi che con l’applicazione delle tariffe proposte con detta deliberazione, alcune fasce di reddito subivano un aumento molto più elevato rispetto alle altre, con delibera G.C. n. 66 del 10/09/2013 è stata modificata la tabella n. 1 relativa alla tariffa utenti asilo nido ritoccando le fasce ISEE senza variare la percentuale di copertura”.
Anche i non utenti insomma rischiano di pagare la sopravvivenza di un servizio a domanda individuale: per quali motivi reali, motivi veri, (politici o altro?) l’intero Consiglio comunale dovrebbe spiegarlo.
Unanimità su dubbia modifica regolamento asilo nido comunale
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