È successo. Il Mattino di Padova, nella sua edizione digitale, dà oggi notizia che nel comune di Sant’Elena, in provincia di Padova, un rimorchio, trasportante un consistente carico di mais, percorrendo una delle vie del comune, Via Gasparolo, trainato da un trattore, si è ribaltato, riversando quintali di mais nel cortile di un’abitazione. Secondo il giornale l’incidente è avvenuto mentre il mezzo agricolo affrontava una rotonda: il pneumatico è scoppiato sbilanciando il cassone verso destra che per lo squilibrio si è adagiato sul fianco rovesciando tutto il carico di mais nel giardino di una casa privata. Il trattore per il peso del rimorchio si è sollevato sulle ruote anteriori. La notizia buona è che nessuno è rimasto ferito.
Proprio oggi a Brembio i residenti lamentano ancora che il viavai dei mezzi agricoli, che aveva dato un po’ di tregua nei giorni scorsi, è ripreso a regime. I mezzi agricoli viaggiano per le vie del paese nonostante il divieto di transito di mezzi superiori alle 6,5 tonnellate istituito da una ordinanza comunale e a velocità spesso superiori al limite dei 15 km/h istituito da un’altra ordinanza comunale. Inoltre attraversano strade dove sono piazzati dossi di altezza elevata non regolari secondo quanto prescrive il regolamento del codice della strada.
Non ci si augura che a Brembio succeda qualcosa di spiacevole per far prendere coscienza agli amministratori, insensibili alle proteste della cittadinanza, che è necessario affrontare il problema e risolverlo non con palliativi, ma nel miglior modo possibile, regolamentando sia la circolazione nel centro abitato che trovando assieme agli agricoltori percorsi alternativi, che sfruttino i tracciati di vecchie strade di campagna oggi in disuso.
L’amministrazione (maggioranza e minoranze, nessuna differenza) deve decidere, cioè, se tutelare la popolazione tutta, particolarmente quella più debole, bambini, anziani, disabili, com’è suo compito, o favorire spudoratamente interessi di privati.
C’è molta superficialità nel rispetto delle norme e nel farle rispettare, lamentano i cittadini: si permette, ad esempio, che l’autorimessa magazzino comunale venga trasformata in numerose occasioni in un ristorante (con cucina abusiva); si dà precisa indicazione che l’aggiudicatario del bando per la gestione del centro sportivo istruisca, lui, la procedura per ottenere il nulla osta da parte dei Vigili del Fuoco dell’intero impianto sportivo; si approva l’iter di una procedura di inserimento nel piano di governo del territorio (PGT) di un ambito di trasformazione in deroga alla legge regionale, il cui inserimento nel PGT, a suo tempo, era già stato negato per opposizione dell’Arpa.
Quando il sindaco Rando si era dichiarato disponibile alle dimissioni nell’assemblea pubblica sull’accoglienza di migranti a Brembio, un non problema come si è dimostrato poi, aveva suscitato in molti cittadini la speranza che una parentesi di commissariamento prefettizio potesse aiutare ad azzerare tutto un insieme di malvezzi amministrativi delle forze politiche presenti in comune, dovuti ad una immobilità che dura da quarantacinque anni. Certo, abbandonarsi a tali speranze, significa che si è alla disperazione. Impotenza… del resto, parole non dette quelle del sindaco (nell’assemblea pubblica), è il nuovo vangelo che ora viene diffuso.
Se un trattore finisse in un giardino privato? Già successo
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