Brembio (Lombardia) 22 agosto 2015

Il passaggio su dossi che vanno rimossi la causa dei disagi

In tre altri articoli su Youreporter.it si è detto del problema causato dal passaggio continuo nell’arco della giornata di mezzi pesanti, agricoli o meno, sui dossi: rumore, crepe nelle abitazioni, cui si somma l’inadeguatezza delle vie cittadine di attraversamento dell’abitato e di una mancata regolamentazione del transito attraverso ad esse. Le annotazioni che seguono, accompagnano come commento la galleria di fotografie che ritraggono alcuni dossi presenti nelle vie cittadine, evidenziandone alcuni aspetti paradossali.
La direttiva Min.LL.PP. 24 ottobre 2000, pubblicata nella Gazz. Uff. 28 dicembre 2000, n. 301, specifica che il permanere in opera di dossi che devono essere rimossi, in quanto contrari a quanto stabilito dal Regolamento di attuazione del Codice della Strada, “in caso di incidenti riconducibili alla loro collocazione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi non ne ha disposto la rimozione”. Cioè, in parole povere, chi è danneggiato dalla loro presenza, può ricorrere in giudizio con buone speranze di un esito positivo. Tutti i dossi presenti sulle vie di attraversamento del paese e cioè Via Monte Grappa e i tratti interni di strade provinciali, cioè, Via Vittorio Veneto, Via Gramsci, Via Roma, Via XX Settembre, rientrano tra quelli che devono essere rimossi (ma anche quelli presenti in Via Carlo Alberto Dalla Chiesa e in altre vie, in quanto manca il cartello di delimitazione di zona residenziale che autorizzerebbe una loro presenza, secondo normativa però quanto a materiale, colore e altezza). Va osservato che per il comma 7 dell’articolo 2 del Codice della Strada, i tratti interni elencati non sono comunali in quanto Brembio è un comune inferiore ai diecimila abitanti, nonostante la provincia a suo tempo sembra abbia affidato l’amministrazione di tali tratti al comune.
C’è un altro aspetto dei dossi da rimuovere, che va sottolineato. Il limite di velocità delle strade all’interno dei centri abitati è pari a 50 km/h, così è a Brembio. Per tale limite di velocità l’altezza massima dei dossi fissata dal regolamento è di 3 cm; ed in tal caso i dossi devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico. Appare del tutto evidente, poi, che è la strada e il limite di velocità della stessa a determinare l’altezza dei dossi e non viceversa. I dossi realizzati dalle precedenti amministrazioni, oltretutto pericolosi a causa della pendenza per motociclisti e ciclisti, invece impongono un rallentamento ulteriore per un breve tratto di strada senza alcuna giustificazione. La direttiva citata tra l’altro afferma: “Poiché è frequente un loro utilizzo indiscriminato (mentre il regolamento ne prevede l’impiego in casi particolari e con modalità di segnalamento molto precise), occorre che l’ordinanza che ne dispone l’impiego sia opportunamente motivata”. Quali possono essere le motivazioni dei dossi rappresentati nelle fotografie? Di un passaggio pedonale da muro a muro, o da ciglio della strada a muro o a campo? In un paese, poi, che ha vie cittadine di attraversamento per la gran parte sprovviste per lunghi tratti di marciapiedi o di piste pedonali contrassegnate!
Infine anche il colore è sbagliato. Il Regolamento di attuazione del Codice della Strada all’articolo 179, comma 4, recita: “Sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli visibili sia di giorno che di notte”. Tolto un dosso artificiale in materiale plastico presente in Via Caravaggio, nessuno degli altri sparsi per il paese non rispettano tale prescrizione.
I disagi dei residenti, i danni murari nelle abitazioni, la poca attenzione prestata alle lamentele della popolazione danneggiata nella propria quotidianità da continui passaggi di mezzi pesanti sui dossi presenti nelle vie principali di transito: dovrebbero essere questi, e non l’accoglienza data da un privato ai migranti, i motivi per le dimissioni promesse dal sindaco e dall’intero consiglio comunale, incapaci di ascoltare la propria comunità e di venire incontro con soluzioni alle necessità che lamenta. Sono questi i veri problemi di Brembio, non l’organizzazione di feste e manifestazioni consimili, di cui si è maestri, che garantiscono forse qualche voto, ma contribuiscono, per l’inerzia sul resto, a far sprofondare il paese in una situazione di degrado. Bisognerebbe capirlo una volta per tutte.