Tiene ancora banco sulla home page del quotidiano Il Cittadino di Lodi e in commenti su Facebook la lettera inviata, come comune cittadino di Brembio, dall’avvocato Angelo Lazzarini e pubblicata nell’edizione cartacea di mercoledì 12 agosto, che evidenziava il malessere della popolazione per il continuo passaggio di macchine agricole nel centro storico del paese anche per 14 ore consecutive.
In un nostro precedente articolo, accompagnato da una galleria di foto, avevamo evidenziato come il problema rappresentasse una condizione di criticità, sicuramente la maggiore, per la qualità della vita del paese e, stante l’impossibilità di risolverlo completamente, come nel tempo avrebbero potuto essere prese misure per una mitigazione dei disagi procurati ai residenti e per garantire la sicurezza del traffico ciclopedonale e automobilistico nelle vie cittadine.
Brembio è sostanzialmente quanto a strade un quadrilatero centrale con diramazioni verso Zorlesco, Livraga, Ossago e Secugnago. Il traffico da e per queste quattro località deve passare per Brembio attraverso tre vie principali: via Gramsci e Piazza Matteotti, Via Vittorio Veneto e Via Monte Grappa. Queste vie sono percorsi obbligati per i mezzi agricoli di un conto terzista che ha il deposito in Via Cavour, una delle vie laterali di Via Monte Grappa; per quelli dell’azienda agricola Sabbiona, che per raggiungere proprie coltivazioni deve attualmente, necessariamente, transitare per le strade centrali del paese: Via Monte Grappa e Via Gramsci o in alternativa Via Vittorio Veneto e comunque obbligatoriamente per Via Roma; per quelli che conferiscono all’impianto di biogas il trinciato e altro, provenienti in particolare da Secugnago; infine anche altre realtà agricole locali, seppure in misura minore, sono implicate nel problema.
Come si accennava, nel tempo sono state proposte da cittadini all’attenzione dei “politici” delle misure che, se inefficaci ad eliminare il fenomeno, almeno avrebbero garantito maggiore sicurezza al transito di pedoni, biciclette e macchine per le vie ricordate, come ad esempio l’istituzione di sensi unici per evitare almeno l’incrocio degli ingombranti mezzi agricoli. L’unica misura presa è stata quella della limitazione a 15 km orari della velocità dei mezzi agricoli in tutto il centro abitato; una misura, comunque spesso disattesa, conseguente oltretutto a polemiche sorte dopo che tale limitazione era stata posta nella sola Via Cavour, ribattezzata dalla vox populi “la via del privilegio”, perché a quel tempo risiedevano l’allora sindaco, un assessore e un consigliere comunale. Sono state indicate anche altre possibili soluzioni che andrebbero comunque a risolvere solo in parte il problema. La stessa “tangenzialina”, cioè una strada esterna che avrebbe dovuto collegare la strada provinciale 168 dall’incrocio per Zorlesco alla località Garibaldino, promessa e ripromessa dal 2003 ad ogni tornata elettorale, metterebbe una pezza ad un solo aspetto della questione, che comunque già oggi potrebbe ipoteticamente, con molta buona volontà di alcuni agricoltori, trovare analoga soluzione sfruttando il passaggio per il ponte del Brembiolo al Monasterolo e le strade di campagna esistenti.
Tornando alla lettera di cui si diceva, lo scrivente denunciava il passaggio continuativo, in particolare da agosto ad ottobre dei mezzi agricoli per le vie residenziali di Brembio, sia nei giorni feriali che in quelli festivi, per 12/14 ore consecutive, anche in tarda serata ed in violazione del limite di velocità dei 15 km orari. “Il transito continuativo di mezzi ormai sempre più ingombranti e potenti – si afferma nella lettera – genera vibrazioni intollerabili e dannose sia alle abitazioni prospicienti le vie residenziali, sia alle persone, i cui ritmi di riposo e veglia sono ormai violentemente condizionati dal passaggio dei mezzi agricoli”. Inoltre “i rimorchi sovraccarichi lasciano detriti che non vengono rimossi dai proprietari dei mezzi, nonostante esista un preciso obbligo di rimozione imposto dal Codice della Strada. Lo sporco che si accumula nelle abitazioni in conseguenza del traffico rende gli interni alienanti”.
Così la lettera indica uno dei motivi del disagio creato: “Il trinciato, trasportato freneticamente giorno e notte, al solo scopo (legittimo) di alimentare una enorme ed imbarazzante centrale a biogas che, voluta dall’Amministrazione comunale, ha creato sinora solo problemi (esplosioni nemmeno segnalate ai Carabinieri, continuo stop and go ed aumento esponenziale del traffico locale in area residenziale) e nessuna ricaduta favorevole per il Territorio”.
Una situazione insostenibile che esaspera gli animi dei residenti soprattutto per il fatto che “nel corso degli anni sono state levate proteste ed inviti ad interventi che potessero almeno mitigare l’impatto devastante sulla vita dei residenti, quali ad es. un semplice ma controllato divieto di transito in determinate fasce orarie (es. dalle 8 alle 21) e nei giorni festivi durante i mesi del trinciato (agosto/ottobre). (…) Le ripetute proteste negli anni non sono servite a nulla”.
La lettera individua i responsabili del degrado civico attuale nel “sindaco Giancarlo Rando e gli Amministratori, Giuseppe Sozzi (ex Sindaco) e Giuseppina Ciserani, esponente quest’ultima della famiglia titolare della nota azienda agricola Ciserani di Brembio, i cui carri – dice la lettera – dominano le vie residenziali come se fossero in un’aia privata in sistematica violazione dei limiti di velocità”. Non un’ordinanza del sindaco quest’anno per mitigare le ricadute dannose dei traffico sui cittadini e inoltre “la vigilanza è totalmente assente nonostante la presenza di un vigile comunale ed un costoso servizio convenzionato di vigilanza che di fatto non vigila e non si corre il rischio di incrociare per strada, specialmente dopo le ore 14”. Quanto ai Carabinieri, la lettera dà notizia che “sono stati ripetutamente informati della situazione, ma giustamente ritengono di non dover intervenire in quanto un’ordinanza di limitazione del traffico non c’è ed il potere e dovere di mera vigilanza sul Territorio comunale spetta al Comune di Brembio”.
La lettera spiega che il suo scopo è quello di informare sullo “stallo vergognoso di un’Amministrazione miope e responsabile di questa sistematica violazione del Codice della Strada e dei diritti inviolabili alla quiete e al riposo in un’area residenziale”, che viene definito più avanti un “medioevo civico” che “può essere facilmente testimoniato da centinaia di miei concittadini”; e nel contempo scopo della lettera è di “invitare i miei concittadini a non perdersi d’animo e a fare valere i propri diritti”.
Le fotografie che accompagnano questo articolo sono state scattate nei giorni scorsi, anche di domenica.
Un “medioevo civico” testimoniato da centinaia di cittadini
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