Brembio (Lombardia) 08 agosto 2015

Migranti a Brembio: i primi passi di un’esperienza solidale

“Le persone che ospito, tra cui alcuni nuclei familiari, sono tranquillissime ed escono di rado. Ci sono inoltre due bellissimi bambini [di alcuni mesi d’età, ndr] che fanno tanta tenerezza”, sono parole queste del proprietario dell’immobile di Via Monte Grappa a Brembio che ospita l’accoglienza di migranti gestita da una onlus, raccolte in un articolo dalla giornalista Paola Arensi del quotidiano La Libertà di Piacenza, pubblicato nell’edizione del 7 agosto, ieri. La giornalista, venuta a Brembio per rendersi conto, personalmente, della situazione e per intervistare i gestori dell’accoglienza, così descrive quanto stava succedendo attorno a lei, mentre presso l’ingresso dialogava con l’imprenditore che ha offerto al prefetto di Lodi, Patrizia Palmisani, la possibilità di alloggiare nel suo stabile richiedenti asilo in arrivo nel Lodigiano: alcuni giovani, “incuriositi dalla novità come adolescenti qualsiasi, hanno preso una bicicletta e iniziato a conoscere da vicino la nuova terra. Un ambiente che, in parte, viste le polemiche di qualcuno, si sta dimostrando ostile verso di loro, ma che, allo stesso tempo, gli ha dato una seconda possibilità di vita. Molti sono scappati dalla povertà, da situazioni difficili come la guerra e di conseguenza la tranquillità di un paese come Brembio oggi gli appare come qualcosa di davvero speciale”.
“Si sono stanziati qui in modo composto, si aiutano tra loro se gli manca qualcosa, visto che hanno potuto arrivare in Italia con pochi beni e comunque sanno che, se facessero qualcosa di male, interverrebbero i carabinieri e perderebbero tutti i loro diritti. Da qui il massimo rispetto dei luoghi e delle istituzioni”, spiegava il proprietario del complesso residenziale alla giornalista de La Libertà, che era accompagnata da chi scrive e da un blogger locale.
Questa è la realtà delle cose, come personalmente ho potuto constatare anche successivamente, anche questa mattina. I richiedenti asilo ospitati nella struttura hanno a disposizione locali consoni, di recentissima costruzione, che permettono loro finalmente una vita ben diversa da quella fin qui vissuta. La piccola comunità è ben organizzata, in essa solidarietà e disponibilità sono regole spontanee di aiuto reciproco; ed è curata dai gestori della onlus, dal proprietario dell’immobile e da suoi familiari in modo efficiente, con continuità durante la giornata, sempre pronti a venire incontro a necessità dei migranti ospitati che si presentassero.
La presenza della piccola comunità comincia a dare qualche beneficio alla risicata economia del paese. Per quanto non elevato, il pocket money (la “paghetta giornaliera”) viene speso in paese e, da quanto detto, sarà un’azienda brembiese a fornire suoi prodotti per il vitto dei migranti.