Brembio (Lombardia) 01 agosto 2015

Brembio riflette in assemblea sull’emergenza migranti

Emergenza migranti a Brembio: l’appuntamento per discuterne era per questa mattina, sabato 1 agosto, in Piazza Europa alle ore 10.30, negli spazi allestiti per la Festa de l’Unità che si concluderà domani sera. Al tavolo il sindaco Giancarlo Rando, il vicesindaco, presidente dell’Associazione dei Comuni del Lodigiano (ACL), Giuseppe Sozzi, i capi gruppo di minoranza Claudio Corbellini e Pino Botti, il capogruppo di maggioranza Margherita Fusarpoli, i consiglieri di maggioranza Giampietro Tonani e Francesco Marazzi; fra il pubblico i consiglieri Oriana Ghidotti e Domenico Dragoni. Poco meno di un centinaio i cittadini convenuti per assistere, informarsi e partecipare al dibattito. Erano presenti anche le forze dell’ordine con una pattuglia.
L’assemblea è stata organizzata dall’amministrazione comunale a seguito degli incontri avuti con il prefetto Patrizia Palmisani da parte del sindaco e del vicesindaco relativi alla possibilità di accoglimento di “richiedenti asilo” in un condominio messo a disposizione da un immobiliarista privato nel centro del paese.
Il sindaco Giancarlo Rando, nel suo intervento, ha fatto la cronistoria del problema dell’accoglienza nel Lodigiano partendo dall’inizio di quest’anno quando con un primo bando sono stati sistemati 220 migranti in strutture ubicate in alcuni comuni del territorio provinciale ed arrivando alla situazione attuale locale, generata dalla decisione dell’imprenditore edile, che ha rilevato e portato a completamento i lavori di ristrutturazione dell’area di Via Montegrappa, conosciuta come “Cà del lignamé”, di mettere a disposizione i dieci appartamenti, risultati di difficile vendita, in modo da porre rimedio alle proprie difficoltà finanziarie con le banche.
In realtà, da quanto si è appreso dall’intervento del sindaco, non è il proprietario dell’immobile a partecipare al nuovo bando prefettizio per l’accoglienza dei migranti, ma una onlus, che gestirà la sistemazione dei “richiedenti asilo” nella struttura, provvedendo alle loro necessità secondo quanto previsto nel documento di gara, versando al proprietario del condominio l’affitto dei locali. Si tratta, come si è saputo solo alla fine dell’assemblea, di Area Solidale Onlus, un consorzio che svolge attività di assistenza sociale residenziale.
Il sindaco nel suo intervento non è riuscito a precisare quale sarà realmente il numero dei “richiedenti asilo” che potrebbero essere ospitati negli appartamenti di Via Monte Grappa. Stante le modalità di sistemazione di un’altra casa di prima accoglienza gestita dalla onlus in Via della Selvagreca a Lodi, dove in una struttura di sette stanze più un locale comune, che un tempo ospitava cinque persone, secondo quanto dicono i residenti di quel quartiere, sono stati alloggiati 45 migranti, le 80 o 70 persone, numeri usciti dalle prime indiscrezioni di qualche giorno fa, suggerite dall’immobiliarista non sono un’esagerazione. A fronte delle 2, 3 persone (“Se dobbiamo fare la nostra parte la facciamo per 2/3”), diventate dopo interventi successivi nel corso dell’assemblea 5/10, sembra che il prefetto, sensibile al fatto che il condominio si trovi nel centro del paese, abbia contrapposto un numero di 25, 30 migranti. A tale proposta, racconta il sindaco, la propria reazione è stata quella di ribattere con forza che per Brembio 25/30 persone sono difficili da gestire e che, di conseguenza, se il prefetto insisteva su quel numero, lui, sarebbe stato pronto a dare le dimissioni da primo cittadino. Al che il prefetto avrebbe chiesto al sindaco se veramente intendeva creargli un problema più grosso di quello dei profughi. Purtroppo non si sa come sia proseguito il contradditorio, in quanto il discorso del sindaco si è indirizzato altrove, spiegando i motivi del cosiddetto consiglio comunale informale di sabato mattina, 25 luglio, che ha prodotto la lettera, poi, inviata al prefetto, firmata da sindaco, giunta e dalla quasi totalità dei consiglieri, in cui si ribadiva che l’amministrazione comunale era contraria all’ospitalità nel complesso residenziale di Via Monte Grappa di 25/30 migranti e che non si assumeva in ogni caso alcuna responsabilità né oneri. Infine il sindaco ha detto dell’ultimo incontro in prefettura cui erano convocati anche il presidente della provincia, il sindaco di Lodi e il presidente dell’ACL, in cui si sarebbe ribadito da parte brembiese la fermezza su un numero di migranti ad una cifra. Il sindaco ha concluso sottolineando con forza che non è stata l’amministrazione a decidere di portare a Brembio i migranti.
Nel suo intervento, il vicesindaco Sozzi ha espresso soprattutto la sua posizione come presidente dell’ACL, dichiarando che l’associazione dei comuni è per numeri gestibili e situazioni gestibili che tengano conto che il Lodigiano ha solo 220 mila abitanti e che 56 comuni sono entità sotto i 10 mila abitanti. Opposizione quindi al fare cassa da parte di privati sulla pelle degli immigrati e degli stessi cittadini delle comunità chiamate ad ospitare. Opposizione ferma alle concentrazioni ingestibili. Una micro accoglienza diffusa nel territorio, dunque, e soprattutto con numeri stabili non incrementabili. Se il problema si gestisce nel modo giusto, ha sottolineato, il problema non è un problema.
Sono seguiti gli interventi dei capigruppo di minoranza. Claudio Corbellini ha sottolineato che vi è un comune impegno nell’affrontare il problema con la priorità di difendere la comunità da un possibile degrado ed ha affermato di ritenere che a disattendere la collaborazione istituzionale sulla vicenda è stata la prefettura.Questa dei migranti è una difficoltà che si aggiunge alle altre difficoltà causate dalle politiche governative, ad esempio il taglio dei trasferimenti. Corbellini ha provato poi a tranquillizzare dicendo di ritenere comunque che la vicenda non comporterà costi aggiuntivi per il comune. Pino Botti ha dichiarato di condividere le azioni dell’amministrazione, particolarmente perché il sindaco ha saputo opporsi e non sostenere una posizione intransigente della prefettura. Quindi va all’amministrazione tutto il sostegno del suo gruppo politico e la disponibilità per gesti simbolici estremi come le dimissioni dell’intero Consiglio comunale.
Nel dibattito che è seguito, tutti gli interventi, con varie sfumature, sono stati di grande preoccupazione e timore per l’inserimento dei “richiedenti asilo”, tenendo conto come qualcuno ha osservato che già a Brembio oltre il 10% della popolazione è costituito da extracomunitari regolari che pesano in parte sulle risorse del paese. È stato evidenziato, anche, che la riflessione sulla questione è stata finora, come del resto è naturale, legata alla contingenza e non ad un possibile e probabile scenario di più lungo periodo. Il dibattito, comunque, è stato utile per capire la strategia dell’amministrazione nelle prossime settimane: cioè, di rendere sconveniente per il privato l’operazione, insistendo soprattutto nel far accettare dalla prefettura numeri sostenibili dal paese, ma non appetibili per la speculazione privata.