Brembio (Lombardia) 31 luglio 2015

Migranti a Brembio, l’amministrazione si dice contraria

L’amministrazione comunale di Brembio ha indetto un’assemblea pubblica per domani, sabato 1 agosto, alle ore 10.30 in Piazza Europa, attualmente utilizzata fino al 2 agosto dal Partito Democratico per la consueta Festa de l’Unità di fine luglio. L’avviso della convocazione è stato fatto attraverso volantini firmati dal sindaco, distribuiti nei locali pubblici di Brembio. L’incipit del volantino non è dei migliori, quanto a stile: “Visto il diffondersi di notizie imprecise e fuorvianti sul tema dell’accoglienza profughi a Brembio…”, come a dire che le sole notizie precise sono quelle che l’amministrazione finora ha taciuto alla popolazione o distribuite, semmai lo si è fatto, col contagocce attraverso una velina inviata a qualche giornalista.
Nell’avviso di convocazione il sindaco Rando afferma che solo ora (cioè, si potrebbe dedurre, ieri giovedì, quando è cominciata la distribuzione del volantino) è in possesso di elementi sufficienti per fare il punto sull’evolversi della situazione. In realtà nella lettera inviata in prefettura sabato 25 a firma della giunta e della gran parte dei consiglieri comunali, compresi i due capigruppo di minoranza, riunitisi d’urgenza quella mattina a mo’ di consiglio comunale informale, si fa riferimento all’incontro avuto dal sindaco col prefetto ed il viceprefetto già giovedì 23 luglio; e se le indiscrezioni circolate in questi giorni sono esatte, già in precedenza si avrebbe avuto notizia di un possibile coinvolgimento di Brembio nell’operazione di accoglimento della prefettura.
Nella lettera, comunque, si precisa che il Comune di Brembio “non condivide il metodo utilizzato dalla prefettura, che non ha previsto un coinvolgimento preventivo dell’amministrazione comunale su una vicenda così complessa e delicata”; si osserva e si sottolinea poi che “le ricadute di tale operazione, per le modalità con le quali si dovrebbe concretizzare, non sono a nostro parere sostenibili per una piccola comunità come la nostra”. Infine si ribadisce, come anticipato dal sindaco nell’incontro di giovedì 23 col prefetto, “l’assoluta contrarietà di questa Amministrazione Comunale all’operazione proposta dalla Prefettura per i motivi sopra esposti”.
La lettera poi prosegue mostrando la faccia buona dell’amministrazione che “rimane invece disponibile nel contribuire come comunità all’emergenza profughi attraverso la gestione di piccoli numeri, 2/3 persone, nelle modalità già prospettate dal Sindaco nel corso dell’incontro tenutosi giovedì 23 luglio”. Modalità che, facendo parte delle notizie “precise”, evidentemente verranno comunicate solo nel corso dell’assemblea di sabato 1 agosto.
La lettera conclude: “Qualora la S.V. dovesse comunque decidere di procedere, sarà nostra cura informare adeguatamente, attraverso momenti pubblici, la comunità brembiese sulle modalità attraverso le quali si è sviluppata questa vicenda”. Una frase dalla quale si deducono due cose, la prima, vista la convocazione dell’assemblea, che l’iter dell’offerta del privato va avanti (e non potrebbe essere diversamente), la seconda, lapalissiano, il voluto silenzio sulla vicenda in precedenza dell’amministrazione, che forse si è decisa a informare i cittadini proprio grazie alle stigmatizzate indiscrezioni apparse sulla stampa locale.
Non è comunque il tempo questo delle polemiche. Ciò che conta è affrontare in modo adeguato una situazione, che appare ormai di fatto, e non certamente facendo davanti ai propri cittadini la faccia dura contro la “cattiva” prefettura, quando ribadendo la propria contrarietà all’accoglimento prospettato di una trentina di “richiedenti asilo”, nella lettera si afferma che l’amministrazione “non si assume in ogni caso alcuna responsabilità, né oneri, per le sue ricadute”. Quando tutti sanno che quest’ultima affermazione non ha e non può avere fondamento alcuno.