Brembio (Lombardia) 28 luglio 2015

Mentre a Brembio ci si prepara, scoppia il caso Massalengo

Mentre a Brembio ci si interroga sulla possibilità che trovino accoglienza migranti presso una struttura condominiale privata, scoppia sulle cronache il caso Massalengo: dure dichiarazioni della Lega Nord con un intervento del consigliere regionale lodigiano Pietro Foroni. La cosiddetta pietra dello scandalo sarebbe il rifiuto dei “richiedenti asilo”, ospitati in una struttura abitativa privata nella zona residenziale del Chiesuolo, a dare la propria disponibilità a titolo gratuito a lavori quali la pulizia delle strade e piccole manutenzioni in favore della comunità che li ospita. “I contribuenti italiani a queste persone pagano vitto e alloggio ed è scandaloso che si rifiutino di prestare la loro opera per lavori socialmente utili”, sono le parole, riportate dalla stampa locale, del capogruppo della lista Uniti in Massa, Severino Serafini, all’opposizione dell’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Papagni. Già a dicembre dello scorso anno c’era stata bagarre tra maggioranza e il capogruppo Serafini, quando si ventilava ciò che poi si è concretato, l’arrivo a Massalengo di migranti, arrivando all’eccesso, come raccontava allora alla stampa Gianluigi Zanoni della Lega Nord, e, cioè, che “l’amministrazione, con i soldi pubblici, ha dato mandato a un legale per verificare la possibilità di una querela contro Serafini, che ha scritto che i migranti sarebbero arrivati a Massalengo; cosa che si è verificata”.
Il consigliere regionale Foroni con le sue dichiarazioni in merito va giù pesante: “Tutti quei profughi che si rifiutano di lavorare continuando a essere mantenuti con vitto e alloggio gratuiti grazie alle tasse pagate dai contribuenti italiani, sono da rispedire subito a casa”. Il riferimento in particolare è a quelli ospitati dalla Caritas a Massalengo, “che pretendono di mangiare e dormire gratis rifiutandosi di contribuire al loro mantenimento con lavori socialmente utili”. Foroni sottolinea che “è singolare, oltre che indicativo dell’incapacità del governo di Roma di gestire l’emergenza, che tra i paesi di provenienza di questi presunti profughi solo in Mali e in una parte della Nigeria ci siano focolai di guerra, mentre in Ghana, Guinea e Senegal non vi è nulla. Questo vuol dire che non si tratta di profughi ma semplicemente di clandestini a tutti gli effetti”. E, dunque, “se questi oggi rifiutano di dare il loro contributo alla comunità che li mantiene, devono subito essere rispediti ai loro paesi d’origine”. Per Foroni, insomma, “il rimpatrio immediato è l’unica soluzione”, soprattutto perché “nessun italiano si può permettere vitto e alloggio gratuito e molto spesso questo diritto non viene riconosciuto neanche a molti nostri connazionali in difficoltà”.
C’è da aggiungere che si starebbe anche per avviare da parte dell’amministrazione comunale un percorso di integrazione, indicato dalla Caritas, ma solo 3 su 11 avrebbero accettato di seguirlo.
A Brembio, gli appartamenti dove dovrebbero essere ospitati i “richiedenti asilo” sono tuttora disponibili sul sito dell’immobiliare incaricata della vendita. Questa la loro descrizione inserita nel sito web: “In particolarissimo contesto, in fase di realizzazione, disponibilità di appartamenti di varie tipologie e metrature, anche con giardino privato. Edificio realizzato con tecniche e materiali al fine di raggiungere un elevato isolamento termoacustico ed un notevole risparmio energetico, murature esterne con cappotto isolante, solai e coperture con pannelli isolanti termoacustici, impianto di riscaldamento autonomo, predisposizione per impianto di condizionamento d’aria, impianto tv satellitare, videocitofono. Ottime finiture. Possibilità di personalizzazione”.