Sono cinque le strade dell’abitato di Brembio interessate, nonostante la limitazione delle 6,5 tonnellate previste da un’ordinanza comunale, dal passaggio di mezzi agricoli pesanti e di dimensioni eccessive per vie prive per lo più di marciapiedi o nei pochi casi con marciapiedi che sono loro stessi un pericolo per chi si avventura a camminarvi sopra, con strettoie che creano problemi anche al semplice incrocio di due attuali automobili. Vie assolutamente prive di percorsi ciclabili e pedonali riservati, che si snodano tra case che hanno almeno un secolo di vita e che soffrono per le vibrazioni dovute al passaggio, mostrando crepe ed altri danni. Vie che vengono ulteriormente danneggiate nella loro copertura, già presentante fratture e buche, che aspettano da anni una riasfaltatura seria. Un vero e proprio problema preoccupante e assolutamente non trascurabile, come invece viene fatto, nonostante le proteste dei residenti, particolarmente di quelli che vivono la loro giornata nel disagio creato dal loro passaggio continuo a qualche metro dalle loro cucine, soggiorni, camere da letto. La sicurezza, la tranquillità, la qualità di vita di persone, soprattutto quelle più indifese: bambini, anziani, disabili, infermi, sacrificata per il profitto di qualche agricoltore. Sindaco, giunta municipale, consiglio comunale tutto, maggioranza del partito democratico e minoranze di Rifondazione comunista e Udc, incapaci nel far rispettare norme da loro stessi istituite, conniventi con uno scempio dei più elementari diritti della popolazione che da amministratori dovrebbero garantire ed assicurare. Una vergogna. Una vergogna è il commento che più spesso si sente tra la gente. E vergogna è la sola parola con cui definire la loro inerzia, il loro disinteresse verso un problema che sta assumendo a partire dagli ultimi anni una dimensione intollerabile. Una vergogna che sa di soppruso. Si continuerà, dunque, a raccontare l’esasperazione e la disperazione della gente, la sua impotenza di fronte ad amministratori sordi, a denunciare senza tregua, attraverso i canali della libera informazione (senza paura per intimidazioni con cui già si è cercato di far tacere, anche recentemente, la legittima protesta), quello che appare un vero e proprio misfatto ai danni degli amministrati finché la questione non sarà risolta, in questo lembo di terra, e non è retorica, profondo Sud di Milano.
Queste note accompagnano un video realizzato con le immagini di una delle strade cittadine interessate dal passaggio, Via Vittorio Veneto. Si sono scelte immagini prive di traffico per permettere di capire meglio i problemi che il passaggio di mezzi, occupanti in alcuni punti praticamente l’intera carreggiata, provoca a chi si avventura su quella via a piedi o in bicicletta per raggiungere la chiesa, gli uffici comunali, la posta, le banche, gli ambulatori medici, quei pochi ultimi negozi ancora aperti nella piazza centrale del paese. Provatevi magari ad immaginarvi nei panni di un anziano con problemi di deambulazione, magari in carrozzina, spinto da una badante. L’insostenibilità della situazione non potrà che apparirvi evidente. Il percorso raffigurato è quello che va dall’incrocio con la strada provinciale SP168, poco oltre il confine del centro abitato, fino dalla parte opposta all’incrocio con Via Gramsci e Via Roma. Due vie quest’ultime parimenti interessate al passaggio di mezzi. Le altre vie sono Via Monte Grappa e Via XX Settembre.
Via Vittorio Veneto e mezzi agricoli, per capire il problema
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