Arcinazzo Romano (Lazio) 03 gennaio 2017

ARCINAZZO. Le traversine al creosoto rimosse dal Parco S.Giovanni Bosco degli Altipiani di Arcinazzo. L’opposizione si ritiene soddisfatta di questo primo passo. Vigilerà sino a operazioni concluse.

ARCINAZZO. Le traversine al creosoto rimosse dal Parco S.Giovanni Bosco degli Altipiani di Arcinazzo.
L’opposizione si ritiene soddisfatta di questo primo passo. Vigilerà sino a operazioni concluse.

Dopo più di un decennio sono state rimosse, ma ancora non smaltite, le traversine al creosoto sostate nel Parco S.Giovanni Bosco degli Altipiani di Arcinazzo. La loro rimozione è stata possibile grazie all’impegno dell’opposizione in sinergia con cittadini residenti agli Altipiani di Arcinazzo.
L’opposizione del gruppo SIAmoArcinazzo, nell’agosto scorso aveva inoltrato denuncia alla Procura, e dopo circa tre mesi il Comune aveva “disposto” una perizia. In seguito la Magistratura aveva fatto apporre i sigilli per la chiusura del Parco.

Adesso le traversine cancerogene (nella foto) sono state accatastate e dovranno essere smaltite secondo le procedure previste dalle normative in vigore.
I consiglieri di opposizione Luca Marocchi e Antonio De Santis, che avevano firmato la denuncia, si ritengono soddisfatti per la rimozione del materiale cancerogeno, ma – hanno dichiarato – vigileranno sulle procedure dello smaltimento e sul costo con cui le operazioni arriveranno alla totale bonifica dell’area.
Alcuni cittadini ancora indignati per la problematica che tardava a risolversi, continuano a porsi domande che riguardano sia i costi che le procedure.
Sarebbe infatti assurdo – dichiarano – che, ancora una volta a pagare siano i cittadini (tramite il Comune) e non i responsabili che sapevano benissimo a che cosa andavano incontro nel momento in cui autorizzavano il posizionamento delle traversine ferroviarie in un Parco frequentato soprattutto da bambini. Secondo la documentazione di accesso agli atti risulta che i costi d’installazione siano ricaduti a carico della collettività.

Non solo, sulla questione è necessario pretendere più chiarezza, considerando i circa 13 anni d’inquinamento.
I responsabili che si sono alternati nella gestione della cosa pubblica in questi anni – secondo questi cittadini – dovrebbero risarcire di tasca propria i costi di tutta questa operazione. Spetterà all’Autorità Giudiziaria individuare le responsabilità e valutare le conseguenti penalità.

Altri interrogativi inquietanti sorgono da mesi nelle conversazioni dei cittadini, e sono:
“Ci sono altre traversine dello stesso tipo nel territorio del Comune di Arcinazzo? Altipiani compresi?”, considerato che alcune fonti dichiarano che la provenienza del materiale cancerogeno, riguarderebbero la dismissione della linea ferroviaria ROMA-FIUGGI. Il Comune si sta accertando se esistono altri luoghi in cui sono state posizionate?

Trasparenza vorrebbe che l’attuale Amministrazione si facesse carico di pubblicare sul sito del Comune tutta la vicenda, indicando date, costi e responsabili, con sindaci e giunte in primis.

Altre domande vengono poste infine da altri cittadini: “Chi ha dato l’autorizzazione alla rimozione? L’area non era sotto sequestro? Il tecnico incaricato che cosa ha fatto? Adesso come vanno smaltite le traversine?”. Ricordiamo che sulla questione sono stati investiti i tre poteri dello Stato, la Magistratura il Parlamento ed il Governo, oltre il Consiglio Regionale del Lazio.

G. De Santis

http://siamoarcinazzo.altervista.org/traversine-ferroviarie-impregnate-di-creosoto-interrogazione-consiglio-regionale/

https://www.youreporter.it/foto_ARCINAZZO_Interrogazione_Parlamentare_sul_creosoto