ARCINAZZO: La popolazione diserta l’incontro con il Prefetto. Pochissime persone presenti.***********************************************
Mostriamo alcune foto nostre e della minoranza della devastazione del territorio che il Prefetto sicuramente non ha visto.
Egregio Prefetto: Ecco il nostro territorio.(Vedi le foto). ***********************************************************************************************************************************************************
Alcuni giorni fa, il 28 aprile scorso, il Prefetto di Roma Gabrielli (adesso capo della Polizia) è giunto nel piccolo paesino dell’Alta Valle dell’Aniene, Arcinazzo.
L’ incontro previsto per compiere una “visita istituzionale”, secondo la motivazione della sua visita, non sembra aver avuto il consenso sperato dal sindaco e la sua amministrazione.
Su tutta la popolazione che ad Arcinazzo conta 1400 residenti, hanno partecipato all’incontro solo in 20, poco meno del 2%,. Considerando inoltre che il sindaco aveva sollecitato l’invito a ogni famiglia, tutta l’operazione si è rivelata un autentico insuccesso.
C’è da chiedersi perché questa non partecipazione di massa della popolazione. Forse perché il Prefetto non ha dato risposta convincente all’esposto della lista di minoranza SiAmoArcinazzo? E probabilmente la poca considerazione della lettera che la parlamentare di Sinistra Italiana Monica Gregori ha inoltrato al Prefetto stesso?
Dopo un giro con le istituzioni locali il Prefetto ha incontrato molteplici Sindaci della zona, Volontari della Protezione Civile, rappresentanti dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile locale, oltre a autorità sociali e militari, ma pochissimi abitanti del Paese.
Diversi temi sono stati affrontati. Il lavoro, i trasporti la sanità, la scuola, lo spopolamento, i servizi, l’ambiente e il territorio. Ecco appunto quale territorio è stato fatto visitare al Prefetto? La visita del sito archeologico della Villa di Traiano rientra in una tappa d’obbligo per chiunque visiti il territorio di Arcinazzo.
La competenza del Prefetto sulla sicurezza del territorio avrebbe dovuto trovare più spazio durante l’incontro dibattito compiuto nella Casa della Cultura. La disattenzione degli organi competenti sulla sicurezza del territorio del Comune di Arcinazzo probabilmente aveva delle ragioni che ogni cittadino può vedere nelle foto che vi mostriamo. (vedi foto).
Stefano Toriani in nome dell’opposizione SiAmoArcinazzo ha presentato un’interrogazione chiedendo risposta scritta da parte del Sindaco in cui denuncia: “massi in caduta libera minacciano la messa in sicurezza di persone e viabilità” e ancora:“Alla luce di quanto accaduto lo scorso 14/10/2015, per evitare il ripetersi della situazione, attualmente molto critica, ritengono che Codesta Amministrazione, anche se non diretta responsabile delle mura di contenimento adiacenti la strada oggetto di discussione, debba provvedere quanto prima alla messa in sicurezza sia del tratto stradale sopraindicato, sia alla messa in sicurezza della stradina adiacente la strada provinciale SS411, nello specifico località “ponte” altezza km 25,800 ”.
Invita quindi il Sindaco, l’Amministrazione e gli uffici preposti ad attivarsi per sensibilizzare i proprietari terrieri affinchè collaborino per evitare di “essere complici” d’incidenti stradali vista la continua e sempre più frequente erosione delle mura di contenimento dei terreni.
La situazione è ancora più grave in Località “Ponte” dove la strada rurale, di competenza comunale, è a rischio elevato se non si provvede. (nelle foto). Le misure adottate finora dall’Amministrazione Comunale, sembrano invece essere di segno opposto in un’altra parte del Paese, zona Pietrelisce (o Pietralici). La recente cementificazione della strada rurale ha aumentato i rischi pluviali derivanti da caduta di acque meteoriche. In questo modo – ci hanno fatto notare alcuni cittadini facenti parte della Protezione Civile Locale – non solo si è aumentato il rischio di cadute per le persone in caso di gelo e ghiaccio, ma è aumentata la velocità dell’acqua in caso di piogge abbondanti come quelle di questi giorni.
Il riscontro di queste osservazioni è emerso da lamentele di abitanti che sottostanno la suddetta zona, i quali hanno visto aumentare l’acqua, che precedentemente non c’era, nei pressi delle loro abitazioni.
Secondo alcuni cittadini, i lavori di cementificazione effettuati nella parte alta del Paese, sono stati eseguiti da Ditte specializzate?, ovvero si sono individuate le giuste competenze nella realizzazione di quelle opere? – e ancora – Si deve ritenere che, vista la peculiare e grave situazione generale causata dall’alluvione, sarebbe stato opportuno costituire un gruppo emergenziale del territorio (oppure un Comitato, tanto caro al Sindaco) con a capo un Geologo e un gruppo di esperti che dovevano studiare il da farsi, dopo un attento studio ed eventuale valutazione dei danni?
Il Sindaco è consapevole che questi lavori, hanno aggiunto ulteriore deterioramento causato dall’uomo al danno causato dalla natura?
E’ inoltre consapevole delle responsabilità che incombono su di LUI e tutta la sua Amministrazione?
Un’ ultima domanda: “Il sindaco e la sua Amministrazione erano a conoscenza di alcuni torrenti ostruiti da detriti di ogni genere? Se si che cosa hanno fatto per ripulirli ed evitare quello che è successo e ancora accade?”
Ricordiamo quello che scrivemmo nel dicembre scorso: “Nella letteratura giuridica di casi analoghi, la Cassazione, in alcune Massime giurisprudenziali spiega che il Comune ha responsabilità precise, se non dimostra di aver fatto abbastanza per evitare danni a cose e persone. Sarebbe quindi il caso di quantizzare i danni e risarcire i cittadini che li hanno subiti, per evitare inutili e costosi contenziosi”.
Alcuni cittadini dicono che i consiglieri dovrebbero richiedere l’accesso agli atti sulle modalità ed i costi di quei lavori.*************************
Giorgio De Santis
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http://siamoarcinazzo.altervista.org/interrogazione-riguardo-situazione-stradale/ ************************************************************
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