Arcinazzo Romano (Lazio) 05 novembre 2015

Arcinazzo: Parcheggio Usato In Modo Improprio?!SECONDO I CITTADINI IL SINDACO E’ ALLERGICO AL RISPETTO DELLE REGOLE.

ARCINAZZO: PARCHEGGIO USATO IN MODO IMPROPRIO?! SECONDO I CITTADINI IL SINDACO E’ ALLERGICO AL RISPETTO DELLE REGOLE.

La storia infinita del parcheggio multipiano di Arcinazzo. La struttura in questione è stata usata durante la 41° Sagra del Marrone come parcheggio per ospitare diverse autovetture. Il problema – secondo molti cittadini – è se questa operazione sia stata lecita, visto che ora nell’ingresso della struttura vi sono diverse tavole inchiodate per evitarne l’ingresso.(vedi foto). Il problema principale è che, la struttura ancora in corso di costruzione non sembra abbia ottenuto la certificazione di fine lavori da parte del direttore dei lavori e quindi il collaudo statico, amministrativo e soprattutto il certificato di agibilità della struttura e soprattutto l’attestazione della sicurezza dell’opera. Se così fosse i responsabili andrebbero incontro sicuramente a diversi problemi. E’ mai possibile, si chiedono molti cittadini che sia potuto accadere un fatto del genere?. Se questo rispetto delle regole non ci fosse stato prima dell’apertura del parcheggio, il fatto diventerebbe molto grave, e allargherebbe le responsabilità oltre al Sindaco e la ditta appaltatrice, anche i Vigili Urbani, la struttura tecnica comunale e la direzione dei lavori. Non osiamo pensare se ci fosse stato qualche incidente, come si sarebbero posti i responsabili? E’ ancora poco chiaro come l’enorme cifra di 88 mila euro che riguarda il piano di sicurezza, quando in genere, secondo calcoli di legge la cifra dovrebbe aggirarsi intorno al 4-8% del totale dell’opera, che fino ad ora è venuta a costare alla collettività circa 500 mila euro. Il rispetto delle regole, per il sindaco è sempre stato un optional, visto che continua a fare lavori, affidamenti di servizi, senza gara d’appalto, come nel caso del Led e della palestra e ha paura di convocare un Consiglio Comunale richiesto dai membri dell’opposizione, come riportato nel blog SiAmoArcinazzo. Tutti questi interrogativi – secondo moltissimi cittadini – meriterebbero di essere aggiunti alle richieste della minoranza che alla prima uscita consigliare avevano promesso opposizione di rottura e controllo.
Altri cittadini pongono l’accento sulla mancata informazione dei fatti di interessi pubblico affermando che: “La legge n. 150/2000 rappresenta un passaggio fondamentale per la comunicazione nella Pubblica Amministrazione in quanto disciplina le attività di informazione e comunicazione delle amministrazioni stesse come attività finalizzate all’attuazione dei principi di trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa. Da allora, sono passati 15 anni, ma il tempo ad Arcinazzo sembra che si sia fermato e non si comprende (o si comprende benissimo) come mai il Sindaco non comunica e non informa i propri concittadini secondo i principi della legge, in particolare della trasparenza e della efficacia amministrativa. Il sindaco dimostra di essere allergico alle regole e al loro rispetto”. Questa è la dimostrazione lampante del menefreghismo e dell’intolleranza per le regole. Giovanni Falcone predicava la legalità, il rispetto delle regole e la democrazia. Che cosa ne pensa il sindaco? “A proposito, sabato 7 novembre p.v. siamo stati invitati – continua un gruppo di cittadini – a partecipare al dibattito, “Giovanni Falcone la vita di un uomo per la giustizia”. È proprio vero…..Non c’è più limite, come si suol dire, al comico e al ridicolo e alla decenza”. Concludiamo proprio con le considerazioni che Marcelle Padovanì, giornalista francesce che scrisse con Giovanni Falcone il libro Cose di Cosa Nostra trasmettendo un messaggio interessante: “La mafia che, in un mondo dove il concetto di cittadinanza tende a diluirsi mentre la logica dell’appartenenza tende, lei, a rafforzarsi; dove il cittadino, con i suoi DIRITTI e i suoi DOVERI, cede il passo al clan, alla CLIENTELA, la mafia, dunque si presenta come un’organizzazione dal futuro assicurato”. Queste frasi potrebbero essere lo spunto per il dibattito del 7 Novembre.***************************************************************************************************************

Giorgio De Santis ***********
******Fonti: “Cose di Cosa Nostra”; Marcelle Padovanì, Giovanni Falcone.
*********Blog: SiAmoArcinazzo