Roma (Lazio) 25 luglio 2016

ARCINAZZO : L’isola ecologica si ferma. Non è a norma.

ARCINAZZO ROMANO: L’isola ecologica si ferma.Non è a norma.

L’Isola Ecologica di Arcinazzo Romano è chiusa ormai da circa un mese. Nei primi di luglio è rimasta chiusa ai cittadini perché il Comune non ha effettuato l’adeguamento necessario alle norme in vigore per la struttura, affinchè rimanesse aperta.
L’ organismo dell’ Isola (nel video) è costato alla collettività, quindi ai cittadini, circa 588 mila euro ed è stata realizzata per mezzo di finanziamenti Regionali e dell’ ex Provincia di Roma.

La stessa struttura istituita con la delibera di giunta n°58/2006 è stata gestita sino a fine giugno dalla Cooperativa XXI Settembre. Una parte dei rifiuti come vetro, plastica, RAEE e altri rifiuti ingombranti che i cittadini potevano lasciare per poi essere smaltiti dall’Isola Ecologica stessa, oggi non troverà più spazio nella struttura finchè non avrà tutti i crismi necessari e previsti per legge per funzionare.
Molti hanno commentato:
“Nonostante tutti i soldi spesi e quelli ancora da spendere, i famosi 80mila euro concessi dalla ex Provincia a che cosa sono serviti se la struttura è chiusa?.
Dov’ è l’adeguamento e la messa in sicurezza del centro di raccolta? E la raccolta differenziata? Quella tanto decantata con una delibera del 2013 quando partirà, se partirà?”.
A proposito, si dice che ci siano stati errori nella progettazione e anche nella esecuzione dei lavori. Se questo è vero a chi dovrebbero essere imputati gli errori? Chi dovrebbe pagare i danni che la popolazione ha subìto?
“C’è un ufficio preposto per chiedere spiegazioni e fornire delucidazioni precise? – continuano i cittadini – È normale che la cooperativa stia ancora operando in regime di proroga?”. Pare però che sia proprio la Cooperativa XXI Settembre a chiedere il completamento della messa a norma.
Tutti questi interrogativi, per il momento non hanno avuto risposta. Giriamo al Sindaco e la sua Giunta, tecnici comunali inclusi, tutte le domande che ci hanno segnalato i cittadini, ma gli interrogativi riguardano anche gli uffici preposti, che potrebbero dire la loro fornendo spiegazioni accettabili.

I più arrabbiati invece hanno dichiarato: “In tutto questo caos a pagarne le spese sono sempre i cittadini che, ignari di tutto, in questi giorni non sanno più dove scaricare i rifiuti ingombranti e quelli di cantiere, (qualcuno ha suggerito, provocatoriamente, di scaricarli davanti al cancello della villa del Sindaco) ma evidentemente questi sono problemi che al Sindaco interessano poco, perché LUI invece pensa solo e ancora alle sue “sceneggiate” presso la Villa dell’Imperatore.
Ehhh non dimentichiamo che loro amano il Paese. È evidente che, per sbrogliare la matassa, tutte queste domande dovranno essere girate ed essere tema di denuncia alle autorità, (Anac, Corte dei Conti, Magistratura ordinaria, Guardia di finanza) oltre che oggetto di richiesta di accesso agli atti c/o il comune di Arcinazzo Romano”.
Insomma, ancora una volta i cittadini vogliono vederci chiaro. La chiusura del Centro di raccolta e smaltimento, assume anche il valore di beffa, poiché in questi giorni sono pervenute a destinazione le bollette della Tari, in cui il pagamento è previsto in un’unica rata. Altri cittadini hanno commentato: “Ma come il Comune fà pagare anticipatamente il servizio e anzichè spalmarlo in due rate, come fanno i comuni che hanno un minimo di buon senso (es. Roma, ma anche Comuni piccoli) e poi interrompe un servizio fondamentale come quello svolto dall’ Isola Ecologica”. E ancora: “Non potevano pensarci prima al problema della messa a norma? Per fortuna lo amano il Paese. Anzi hanno costituito anche un Comitato Pilòtato per indicare e risolvere i problemi del Paese. Come mai il pilòta questa volta non ha funzionato? Era assopito? Gli mancava l’aria degli alberi che hanno tagliato davanti la scuola S.Giovanni Bosco?”.

E poi quando si interrompe un servizio la cittadinanza non dovrebbe essere avvisata?”.
Ci sono anche altri interrogativi inquietanti, il bando di gara della differenziata di 1 milione e 200 mila euro che comprendeva anche il Comune di Affile che fine ha fatto, che seguito ha avuto? Possibile che lo stesso Affile non abbia nulla da obiettare? “Anche questo appalto andrebbe attenzionato all’A.N.A.C. di Cantone, alla Corte dei Conti e a tutti gli organi preposti al controllo”, aggiungono infine diversi cittadini.

Ma il fatto che evidenzia oltre il danno anche la beffa riguarda le bollette della Tari arrivate in questi giorni e che vanno pagate entro il 31 luglio, le quali hanno fatto infuriare molti cittadini che hanno dichiarato. “Perché pagare anticipatamente un servizio che non prevede nemmeno la raccolta differenziata?. Per quale motivo hanno preso tutti quei soldi se poi il servizio si blocca e non funziona? Dovremmo costituire una Class-Action contro il Comune. Dovremmo denunciare il Sindaco – continuano i più arrabbiati – poiché dal 2013 anno delle delibera della messa in opera della differenziata abbiamo perso l’occasione per risparmiare un sacco di soldi perchè non è partita la differenziata”.

In futuro si vedrà l’atteggiamento del Comune e della sua Giunta. Si spera che il tutto torni alla normalità al più presto.

G.De Santis

Fonti:
Normative Regionali, Provinciali e Comunali evidenziate nel video.