L’intervento di Landini:
…è una logica padronale che pensa che i problemi si risolvono rendendo più facili i licenziamenti facendo pagare un po’ meno tasse alle imprese. Addirittura pensa che la riforma della scuola si fa, dando al preside il diritto di chi deve insegnare e chi nò, a chi dare gli aumenti e a chi nò, di finanziare le scuole private. Stà pensando ad una riforma della Costituzione dove si accentrano i poteri, in una logica fuori da ogni principio costituzionale. Bisogna dire con molta chiarezza che queste non sono solo scelte sbagliate, ma ci sono anche elementi di pericolo, poiché quando tu rendi possibili il licenziamento, il demansionamento, il controllo a distanza, i licenziamenti collettivi senza alcun vincolo, non si stà solo peggiorando la condizione di chi lavora, ma metti in discussione il diritto e la dignità delle persone che lavorano. E quando dico che c’è un attacco al sindacato, non penso che sia un attacco ai dirigenti sindacali, ma penso che il sindacato esista perché ognuno ha il diritto di usare la propria testa, di coalizzarsi, di mettersi assieme, invece con questi provvedimenti si vuole snaturare il sindacato. In Italia la Fiom la CGIL ci sono da più di 100 anni, e se c’è una caratteristica è che se esistono le camere del lavoro è perché quando sono nate non hanno deciso di creare dei sindacati di mestiere, non hanno deciso di essere un sindacato corporativo, sin dalla nascita hanno deciso di essere un sindacato generale che rappresentava tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
ROMA – Manifestazione nazionale UNIONS, discorso Landini.
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