ROMA: XVIII° TERTIO MILLENNIO FILM FEST.
Il cinema rompe gli steccati e le frontiere, e invita al dialogo e non allo scontro con i “diversi”, ma propone di accoglierne le differenze che arricchiscono entrambi. Iniezioni di “Fratellanza Universale”, magari lungi da venire, ma che attraverso questi segnali coglie inevitabilmente queste opportunità che ci capitano in questa vita. Si cerca più l’incontro inclusivo che con lo scontro esclusivo.
Ivan Maffeis, non arrendersi agli steccati delle frontiere. l’intervento nel video.
“ La rassegna – come ha tenuto a precisare Ivan Maffeis, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo – riguarderà film che descrivono frontiere chiuse, imposte dalla dittatura, smarrite negli ingranaggi della burocrazia, che, dopo aver illuso, inibisce ogni desiderio d’incontro. Frontiere problematiche quanto la crisi finanziaria, frontiere violente che calpestano gli affetti più sacri e costringono alla fuga chi cerca soltanto un luogo in cui sentirsi finalmente a casa. Queste frontiere condannano intere minoranze all’emarginazione o quelle del potere giudiziario che, a prescindere dai torti e ragioni, rende tutti vittime. Frontiere ferite che alzano rughe e cicatrici e isolano nell’amarezza e nel risentimento. L’intento con cui le proponiamo è quello di chi non s’arrende a considerarle barriere insormontabili”. Queste parole inclusive, sembrano una risposta ai problemi emersi in questi giorni, nelle periferie delle città, come Roma, a Tor Sapienza, a Milano e ad altri luoghi in cui emerge la differenza di cultura e di pensiero e, anziché considerarla una opportunità di confronto, diventano oggetto di scontri voluti con chi non si vuole confrontare, perché intriso dal velo del pregiudizio e dal razzismo. Il cinema come risposta a questi problemi, si propone come un modo di comunicare e tenta di risolvere questi steccati e pregiudizi.