Intervista al prof. Stefano Cascinu, direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti di Ancona”, in occasione del congresso AIOM 2014 di Roma.
Potenzia le difese immunitarie dell’organismo del paziente per poter meglio combattere il tumore. Si chiama immuno-oncologia ed è la quarta arma nel trattamento del cancro, che si aggiunge alla chirurgia, alla radioterapia e alla chemioterapia.
Ipilimumab ha aperto la strada a questa arma terapeutica innovativa e ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza a lungo termine nel melanoma metastatico, un tumore della pelle particolarmente aggressivo: nel 20% dei pazienti rende la malattia cronica. Un risultato mai raggiunto finora. Ed ora può essere utilizzata anche in neoplasie frequenti come quelle del polmone e del rene, che, in fase avanzata, fanno registrare percentuali di sopravvivenza molto basse, inferiori al 20%. Le prospettive offerte dall’immuno-oncologia sono state approfondite nella giornata inaugurale del XVI Congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), in corso a Roma fino al 26 ottobre.
“Siamo di fronte a un approccio innovativo, in grado di aumentare la sopravvivenza a lungo termine – spiega il prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM -. Funziona stimolando le cellule del sistema immunitario a combattere il cancro e persegue una strategia opposta a quella delle terapie ‘classiche’: non colpisce direttamente le cellule tumorali, ma attiva i linfociti T del paziente, potenti globuli bianchi capaci di eliminare o neutralizzare le cellule infette o anormali, che diventano in grado di distruggere il tumore. Proprio per le importanti potenzialità terapeutiche che ne possono derivare, l’immuno-oncologia rappresenta uno dei temi centrali del nostro Congresso, una scelta già realizzata all’ASCO, il più importante congresso al mondo del settore”.
http://www.salutedomani.com/article/melanoma_immuno_oncologia_il_20_dei_pazienti_e_vivo_dopo_10_anni_17031