Complotto o riabilitazione?
Rinascita di neorealismo.
In questo “thriller occulto”, protagonista, viene a sua insaputa reclutato come medium un mago che desidera ottenere, dalla sua fratellanza di saggista ai livelli alti, massimi contrappunti di iniziazione negati in duemila anni a…Nerone! La Fratellanza intellettuale di Fini, lo scopre e lo condanna a essere riabilitato e venga abbattuto un ingiusto pregiudizio in contrasto alla volontà di chi non lo ama in cui mescolano potenti voleri, cui la storia ha voluto fosse nei secoli.
Esaustivo saggio sulle contaminazioni di pensiero, tra moderno e post-moderno, alla ricerca di una definizione possibile di riabilitazione, Come se, Rifiutandosi di morire lo spirito, del tutto… si aggrappasse alla protagonista anima in uno stato di semi-vita, esorcizzando la sua energia mescolata a quella di altri, fino a una serie di colpi di scena che lo porteranno a scegliere tra le vie del Potere a quelle dell’Amore. sua profonda conoscenza,
e svela i segreti più occulti e sconosciuti di ogni tempo.
Mentre tutto sembra tendere irresistibilmente all’unicità e all’uniformità ecco riemergere contemporaneamente e in controtendenza la necessità di appartenere e partecipare ai destini della storia riscritta e non come sempre accadeva e accade che viene scritta da chi la vince, la battaglia e la guerra; in realtà a “misura d’uomo” e, quindi, d’universo.
Certamente, tramontate le ideologie, i riferimenti storici convenzionali e l’immergersi nell’agire consciamente o inconsciamente aspira a comunicare una “verità”.
Non comunitarismo quindi, o individualismo e appartenenza senza la retorica emancipazione intellettuale e culturale della conseguente globalizzazione e la massificazione, frutto in un certo senso, di calunnie. Pienamente comprensibile è come la ricostruzione più approfondita del potere politico e di imperialismo atipico contrappuntato da una estetica documentaristica che ha prodotto irriducibili con bugie nei secoli, le calunnie, adesso crolla tutto come castelli di sabbia. “Difficile, infatti, non ammirare l’affascinante grandezza della sua vita attraverso la bellezza e bravura del nostro “Nerone Sylos Labini” coadiuvato in un “tandem” a quattro con l’ideatore Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Fini per l’omonimo saggio e per la drammaturgia Angelo Crespi.
Commentatori e critici, il Pubblico: “Lucida osservatrice è la voglia di conoscenza della storia, evitare un lasciapassare in secondo piano il suo valore filosofico”.
Angelo Antonio Messina