Genova (Liguria) 25 dicembre 2014

Incompetenti e Cialtroni-regione Liguria

Dopo il dramma, la beffa. A causa di quelle che la Protezione civile nazionale, analizzando la documentazione inviata a Roma, ha giudicato anomalie e incongruenze, alla Liguria è stato negato il riconoscimento dello stato d’emergenza per le alluvioni tra il 3 e il 18 novembre scorso
Due settimane in cui ampie fette di territorio sono state tormentate e devastate da nubrifragi che hanno provocato frane a non finire, allagamenti e smottamenti, con la conseguente evacuazione di 265 persone e, soprattutto, la morte, a Leivi, di due pensionati travolti da una frana. Danni ingentissimi per rimediare ai quali, in assenza del riconoscimento dell’emergenza, verrebbe a mancare una importantissima fetta dei contributi per risarcire i lavori più urgenti e per la ricostruzione.

A sancire lo stop all’istanza ligure, nei fatti una risposta alla lettera inviata dal presidente della Regione Claudio Burlando (l’unico titolato a richiedere formalmente l’attivazione dell’emergenza), è stato il Consiglio dei ministri nella seduta del 12 dicembre scorso. E questo ha suscitato rabbia, indignazione, ma altrettanta perplessità.

Ancor più a fronte del riconoscimento concesso ad altri territori, dalle province toscane a quelle piemontesi ed emiliane. Colpite dagli eventi ma che, certo, non hanno sofferto più della Liguria. «L’esclusione della Liguria? Una situazione transitoria», ribatte l’assessore regionale alla Protezione Civile, Raffaella Paita. «Si è trattato di una decisione temporanea, legata alla richiesta di un ampliamento delle relazioni tecniche. Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) la pratica verrà vagliata dal Consiglio dei Ministri e non ci sono motivi per cui non venga accolta».

Come no. Vista la premessa ci crediamo ad occhi chiusi