Napoli (Campania) 25 novembre 2015

Casoria

Casoria- Politica “tragicomica”: il partito chiude la porta in faccia ai propri militanti. Non sono bastate le primarie, le elezioni regionali, le lettere al segretario Provinciale Venanzio Carpentieri e il tesseramento per favorire l’ingresso degli iscritti nel partito casoriano. “Un partito senza dirigenti né democrazia, che impedisce persino ai propri militanti di rinnovare le tessere”. Non usano mezzi termini i firmatari dell’ennesima lettera inviata al segretario Regionale Assunta Tartaglione, quello Provinciale Carpentieri e il segretario cittadino Pasquale Amoroso. “L’ennesima nota per comunicare che nonostante siamo in possesso della tessera regolarmente ottenuta attraverso la registrazione on-line sul sito del Pd, ad oggi a quasi un anno dalla nostra sottoscrizione non siamo stati mai contattati per ottenere il cartaceo. Non abbiamo avuto mai il piacere di essere chiamati neanche per iniziative o riunioni di partito, abbiamo però partecipato all’ultima consultazione elettorale del partito votando alle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione e in quell’occasione abbiamo appurato che siamo regolarmente iscritto votando infatti gratuitamente. Restiamo in attesa di essere contattati per poter ricevere non solo la tessera del 2014 ma anche per sapere quando e in quale sede sarà possibile rinnovarla oltre a ricevere comunicazioni per poter partecipare alle iniziative del partito”. Un jaccuse messo nero su bianco dagli iscritti tra cui Antonio Verre, Rosa Santillo, Luigi Santoro, Salvatore Graziuso, Annalisa Santoro, Antonella Ferrara, Silvana D’Antonio e Giuseppe Messina, che mette in luce la volontà di imbrigliare e piegare il partito a logiche localistiche e di correnti da parte degli ex consiglieri uscenti del Pd. “E’ triste, inoltre”, affermano alcuni militanti, “dover arrivare al punto di utilizzare i comunicati stampa per sperare di riuscire a parlare con i dirigenti del partito”. Questo episodio dimostra ancora una volta la mancanza totale di dialogo da parte di un segretario provinciale che di fatto non esiste: non risponde al telefono, agli sms, non riunisce il partito – conclude Pasquale C. – Un partito che anziché crescere ed aprirsi all’esterno, ora chiude letteralmente le porte ai propri militanti”.