Arzano (Campania) 09 agosto 2015

Arzano

Arzano – Sede del Pd senza insegna, partito allo sbando. Maisto : “La colpa è dei mercenari della politica. Chiederemo la loro espulsione”. La storica sede di quel che fu del grande Partito Comunista in piazza Cimmino da qualche giorno ha l’insegna occultata e girata quasi a voler far sparire il simbolo. La Federazione napoletana del PD, dopo aver saldato le nove mensilitá arretrate avrebbe “richiesto” di rimuovere l’insegna in assenza dei quadri dirigenti e di responsabili locali. Le attivitá riprenderanno dopo l’estate quando sará indetto il congresso cittadino. Per il momento la sede, come molte altre in provincia di Napoli, è “sospesa” nel limbo. Ma Pino Maisto, ex amministratore proprio non ci sta a far passare questo messaggio. ” Nessun diktat dalla federazione -afferma-, ma un azione autonoma di qualche trasfugo della ex fiamma che sta cercando di affossare il Pd avendo già in mente di transitare in qualche lista civica per riciclarsi anche alle comunali del 2017. Siamo di fronte all’ennesima attacco ai danni del partito democratico”, dichiara ancora Maisto. “Coloro che vigliaccamente si macchiano di queste azioni odiose, senza essere stati autorizzati da nessuno, sappiano che ad Arzano non c’è spazio per chi mina la convivenza civile e democratica. Il Partito non si farà in nessun modo fermare e continuerà la propria azione politica di rinnovamento della città e di ampliamento dei diritti civili e sociali per i cittadini”. “Il partito – fa notare ancora Maisto -, questa deriva: parte delle responsabilità va addebitata proprio a questi soggetti che hanno distrutto il partito. Un partito ombra che, grazie alle loro ondivaghe posizioni, non ha programma né forza contrattuale”, conclude amaramente Pino Maisto. Il Pd, oggi in città viene votato da molti, più per mancanza di una seria alternativa che per convinta adesione. Viene votato per “necessità ideologica”, come avveniva con la Dc negli anni del suo declino. Un “manovra di palazzo” che potrebbe favorire gli eredi del garofano e imprenditori locali che puntano a rimettere la mani sulla città. Dell’accaduto, sarebbero stati informati Tartaglione e il segretario provinciale Venanzio Carpentieri.
Giuseppe Bianco