Casavatore – “Basta avallare proposte politiche della vecchia “Troika” cittadina”. Vito Marino, consigliere di opposizione della lista “Caldoro Presidente” che ha firmato la sfiducia contro l’ex sindaco Salvatore Sannino, esce allo scoperto e a muso duro attacca la vecchia nomenclatura casavatorese che ha decretato il siluramento dell’ex fascia tricolore. In questi giorni si assiste ad un proliferare di incontri tra nuove e vecchie formazioni politiche e sociali cittadine in vista delle prossime elezioni Comunali. La scadenza elettorale è alle porte, la creazione di una alternativa all’ex giunta comunale si sta quindi facendo sempre più urgente. Marino uomo forte del centrodestra, potrebbe rappresentare il collante politico. Tutti i soggetti sino ad ora coinvolti concordano sul fatto che le politiche attuate nelle ultime legislature hanno portato Casavatore in una situazione tale che rende necessaria un’altra politica. Una alternativa al blocco di potere dl PD che, secondo Marino “da parte nostra, riteniamo debba caratterizzasi su di un programma generale chiaro, inclusivo, e soprattutto unificante, capace cioè di mobilitare e accogliere, facendoli diventare protagonisti, tutti quei soggetti collettivi ed individui che in questi anni si sono impegnati su importanti, anche se parziali, vertenze territoriali in difesa dell’ambiente, del lavoro, dei beni comuni, del diritto di avere una casa. Ma sulla questione del programma, al contrario, vediamo una sottovalutazione che può essere pericolosa: il ripetersi di logiche politiciste, tutte centrate su questioni identitarie, di simboli, di nomi dei candidati; una impostazione che rischia di ripetere fallimenti e delusioni a cui abbiamo già assistito. Per questo ritengo utile diffondere una proposta aggregativa, relativa a un programma che delinei, partendo dal locale, una prospettiva di un’altra Città, democratica e solidale, che abbia una prospettiva più ampia, capace di andare al di là delle elezioni e senza troppe illusioni sul ruolo, pur importane, delle istituzioni e delle scadenze elettorali”. Parole che nelle intenzioni di Marino dovrebbero cercare di spronare una situazione politica in stasi. “Ci troviamo oggi di fronte ad una città senza futuro, deindustrializzata, con una massa enorme di giovani disoccupati, invivibile da un punto di vista ambientale. Abbiamo delle emergenze sia abitative che lavorative dovute alle scelte sbagliate fatte dalle amministrazioni comunali e dal blocco di potere che da decenni la sostiene. Va messo in moto un processo di ripubblicizzazione dei servizi pubblici e dei beni. Va risolta l’emergenza abitativa, bloccando e frenando rendita e speculazione: tramite una riqualificazione del patrimonio pubblico, un riutilizzo degli spazi pubblici vuoti ed abbandonati, una politica che permetta di colpire le case non utilizzate per speculazione e immetta le case private sfitte nel circuito degli affitti tramite garanzie ai piccoli proprietari, deve essere introdotta una quota di alloggi sociali per ogni nuovo insediamento immobiliare. Sul commercio deve essere bloccato il diffondersi ormai forsennato dei grandi centri commerciali, trovando un equilibrio tra grande e piccola distribuzione. Crediamo che grande importanza debba avere anche un nuovo piano del traffico che privilegi la mobilità dolce (pedoni e biciclette) e il trasporto pubblico, per motivi ambientali e di vivibilità, e che sia finalizzato non solo a garantire il collegamento verticale tra periferie e centro, ma anche quello circolare tra le differenti periferie della città. Le politiche sociali devono essere accoglienti ed inclusive, devono tenere conto anche dei bisogni e dei migranti, un settore importante di nuovi cittadini livornesi oggi esclusi o in difficoltà in quanto privi di diritti. Deve essere garantito l’accesso alla graduatoria ERP. Deve essere prevista l’istituzione di uno sportello per i servizi alla persona. E’ necessario che il Comune si faccia promotore di forme di sostegno anche attraverso servizi sociali con servizi di base gratuiti o agevolati. E, innanzitutto, diminuzione delle idennità, almeno della metà, di Sindaco, Assessori e Presidente.Per questo qualsiasi amministrazione alternativa dovrà porsi, in ottica di risoluzione dei problemi, in contrasto a tutte quelle politiche che in questi anni hanno avallato le proposte della “ Troika” con a capo il “puparo” che ben tutti conoscono”.
Casavatore
Pubblicato in Cronaca |