Arzano (Campania) 26 maggio 2014

Arzano

Arzano – “ Fermi tutti e mettetevi a tacere, o i colpi ve li spariamo in fronte..”: Minacce di morte a carabinieri e giornalisti. Nel mirino, il comandante della Tenenza dei carabinieri di Arzano Germano Pecoraro, il suo vice, il maresciallo Giuseppe Improta impegnato attivamente in delicate indagini su criminalità & politica, e i giornalisti Giuseppe Bianco e Domenico Rubio ( attuale addetto stampa dell’onorevole Luciano Schifone). Una interminabile escalation di violenza anche a suon di proiettili dal 2005 ad oggi ai danni di istituzioni e giornalisti che sembra non avere fine. Nella lettera, recapitata per posta ordinaria a casa del giornalista Bianco e indirizzata alla Tenente Pecoraro, al suo vice, e ai due giornalisti, l’estensore anonimo ha intimato il silenzio. “ Allora non avete capito niente figli di…I colpi ora ve li spariamo in fronte e non ve li mandiamo a vuoto a perdere. Se non vi uccidiamo con le botte di pistola vi uccidiamo in altri modi. Godetevi lo stipendio e fatevi i c… vostri…Avete capito bene di cosa parliamo, voi fate le guardie e sapete troppo. Arzano è nostra…siete solo dei piccoli insignificanti che vogliono entrare in giochi più’ grandi di loro…” Un tono minaccioso che apre diversi scenari sull’interpretazione del contenuto del manoscritto. Ai raggi x l’operato della gestione commissariale, gli articoli di giornale pubblicati in questi mesi, e le indagini che possono aver intaccato interessi personali o di gruppi affaristici-camorristici che operano in città. Minacce che secondo indiscrezioni nei mesi scorsi avrebbero visto al centro delle attenzioni di ignoti sempre gli uomini dell’Arma della locale tenenza. Ma cosa e chi si potrebbe nascondere dietro tutto questo ? Un dato è certo: oramai il filo che lega i clan e la politica potrebbe non essersi mai interrotto nonostante lo scioglimento per camorra. Indagini tanto minuziose che hanno decretato mesi fa l’arresto del primo cittadino e la conseguente emissione di decine di avvisi di garanzia ad altrettanti amministratori per i reati di falso, abuso, concorso, concussione, voto di scambio e tentata concussione. La lettera potrebbe rappresentare un ennesimo tentativo di bloccare le indagini in corso da parte dei colletti bianchi che sul territorio comunale fanno i propri investimenti anche di milioni di euro con società a loro collegate, in alcuni casi anche con enti pubblici. Altra ipotesi al vaglio, riguarda i clan locali subentrati dopo gli omicidi eccellenti nell’hinterland napoletano, i quali starebbero iniziando ad alzare il tiro per cercare abbassare la pressione che i segugi dell’Arma gli stanno mettendo addosso in questo periodo. Infatti, nelle ultime settimane sono stati numerosi i blitz effettuati nella roccaforte della zona 167 con il sequestro di armi e droga, e in tal senso sono stati numerosi gli articoli di giornale redatti dai cronisti che hanno raccontato i fatti e i misfatti .