L’assegnazione concessa dalla ASL Bat alla società di vigilanza Sicurcenter S.p.a. non era supportata da dati reali ed ampiamente giustificabili
Cambio di “guardiania” presso il Nosocomio cittadino “Vittorio Emanuele II°“. Con sentenza n. 631/2015, depositata il 22 aprile 2015, il Tribunale Amministrativo Regionale di Puglia (sezione prima diBari) ha annullato il provvedimento di aggiudicazione definitiva del servizio di vigilanza armata in favore della attuale società aggiudicatrice, la Sicurcenterdi Palermo, con conseguente inefficacia del contratto d’appalto stipulato fra quest’ultima e la A.S.L. Bat.
I motivi del ricorso
La contestazione, sollevata dall’istituto di vigilanza locale nei confronti di A.S.L. Bat e Sicurcenter S.p.a. con ricorso notificato nel settembre 2014, riguardava l’illegittimità dei criteri di aggiudicazione a favore della società sicula, la quale aveva offerto un prezzo orario ritenuto congruo dalla Società appaltante solo sulla base di una valutazione viziata, non supportata da dati concreti.
Infatti la ricorrente, seconda classificata nella delibera di aggiudicazione del 25 luglio 2014, ha rilevato la non giustificabilità del prezzo proposto all’ente sanitario resistente, criterio fondamentale per il riconoscimento e l’aggiudicazione dei lotti, con particolare riguardo alle agevolazione fiscali e previdenziali che la Sicurcenter avrebbe dovuto usufruire e, pertanto, erroneamente indicate al fine di formulare sì un’offerta vantaggiosa ma non congrua.
Le giustificazioni della Sicurcenter
Ciò è dovuto, come la Sicurcenter ha spiegato in sede giudiziaria, al beneficio della legge 407/1990 la quale garantisce agevolazioni previdenziali per chi assume lavoratori disoccupati da almeno 24 mesi, a scapito di quanto disposto dall’articolo 7 del disciplinare di gara nel quale si evince l’obbligo di assorbimento dei dipendenti della precedente società affidataria.