Nel silenzio assoluto di tutti i mezzi d’informazione di regime e di tutti i partiti presenti in Parlamento, proprio in questi giorni arriverà dagli USA un particolarmente sgradito pacco regalo: ben 90 testate nucleari di ultima generazione, che dovranno sostituire gran parte delle oltre 150 testate già presenti sul territorio Italiano.
Principale caratteristica di questo nuovo ordigno quello di essere molto più precise rispetto alle precedenti, entrate in servizio nel 1968.
Le nuove bombe sono destinate a rifornire 6 delle circa 500 basi militari Usa e Nato nel vecchio continente; nello specifico saranno dislocate in Belgio, nella base di Kleine Brogel, in Germania a Buchel, in Italia ad Aviano e Ghedi, in Olanda nella base di Volkel e nella base turca di Incirlik; in totale saranno dislocate in Europa ben 400 testate, capaci di distruggere il mondo in pochi minuti.
Per chi ancora nutrisse dubbi sul nuovo corso americano, nonostante le dichiarazioni di Trump volte ad un disimpegno in Europa, che doveva iniziare da un progressivo smantellamento delle oltre 120 basi NATO presenti solo in Italia, ciononostante, le basi di Aviano e Ghedi sono già pronte ad aprire le loro porte.
Le stesse porte rimarranno purtroppo chiuse a tutti coloro i quali, dal semplice cittadino fino al Ministro della Difesa vorrebbero esercitare un qualsiasi controllo!
Al cittadino la “verità” deve essere nascosta, è cosa buona e giusta non disturbare l’amico a stelle e strisce, meglio non far sapere che dal 1951 (anno della sottoscrizione del Trattato tra Italia ed USA) centinaia di km quadrati sulla quale insistono le basi NATO sono ormai totalmente espropriate da immigrati clandestini in divisa, che fanno al loro interno e spesso anche all’esterno (strage del Cermis) quello che vogliono, al di fuori di qualsiasi osservanza delle Leggi Italiane.
Il potere politico, cieco e sordo, cerca di nascondere ai cittadini una semplice e pura verità: l’Italia NON è uno Stato sovrano, gli Italiani non debbono essere informati, gli immigrati clandestini americani NON debbono essere disturbati.
Meglio non far sapere che i costi di tali basi, sono enormi in termini sociali ed economici; si calcola una media di 400.000.000 € annui per il solo mantenimento dei militari, in sfregio ai milioni di Italiani indigenti, sfrattati, disoccupati e costretti a sopravvivere sotto i ponti.
Alle oltre 120 basi dichiarate, più di 20 basi rimangono totalmente segrete: non si sa dove sono, né che armi e che mezzi vi siano.
Gli abusivi yankee non comunicano alle autorità Italiane nemmeno i lavori di ristrutturazione, qualsiasi ampliamento viene fatto in assoluta segretezza e, quando va bene, le comunicazioni vengono fatte solo dopo molte insistenze e piene di omertose lacune.
Inutile cercare di capire quali attività vengono svolte all’interno delle basi, ritenute segrete per definizione e per sostanza; ciò che esiste al suo interno, uomini e materiali, è difficile, quando non impossibile, da conoscere nel dettaglio.
Ogni base si configura come un’isola, incastonata all’interno del nostro territorio nazionale; una porzione di superficie alla quale non si può avere libero accesso e che gode di prerogative di extraterritorialità.
Nessuna di loro è accessibile ai diretti controlli istituzionali, solo una rogatoria internazionale potrebbe riuscire ad aprirle, ma anche se ciò avvenisse il materiale ed i documenti scomodi verrebbero spostati in una delle oltre 500 basi in Europa.
Qualsiasi Governo Italiano degno di tale nome, dovrebbe indicare la porta d’uscita a tali immigrati clandestini; in oltre 70 anni di Repubblica, il solo Bettino Craxi il 7 ottobre del 1985 ebbe il coraggio di difendere gli interessi Italiani nella base di Sigonella, per il resto totale ed assoluto silenzio.
Se all’indomani della fine del II° conflitto mondiale ed all’inizio della “guerra fredda” con il paventato pericolo d’invasione della Russia di Stalin, tale scelta poteva avere una sia pur labile giustificazione, riteniamo vergognosa la scelta di continuare ad accogliere fino ai giorni nostri sul territorio Europeo un tale dispiegamento di forze ed armamenti.
Riteniamo sia improcrastinabile l’uscita dalla NATO; la sovranità Italiana, di cui dalla Boldrini e Napolitano ne viene chiesta la “cessione”, deve essere riconquistata attraverso un semplice passaggio: l’uscita immediata!.
Il Movimento Sociale FT ha da sempre criticato aspramente tale situazione e continuerà a farlo, voce quasi solitaria nel deserto silenzioso del potere politico.
Pino Manoli
Segr Provinciale CT
MSFT