Tratto dal “Manifesto di Verona”
Art. 15
Quello della casa non è soltanto un diritto di proprietà, è un diritto alla proprietà. II Partito inscrive nel suo programma la creazione di un Ente nazionale per la casa del popolo, il quale, assorbendo l’istituto esistente ed ampliandone al massimo l’azione, provvede a fornire in proprietà la casa alle famiglie di lavoratori di ogni categoria, mediante diretta costruzione di nuove abitazioni o graduale riscatto di quelle esistenti.
In proposito è da affermare il principio generale che l’affitto – una volta rimborsato il capitale pagato nel giusto frutto – costituisce titolo di acquisto.
Come primo compito l’Ente risolverà i problemi derivanti dalle distruzioni di guerra con la requisizione e la distribuzione di locali inutilizzati e con costruzioni provvisorie.
Come chiaramente si evince dalla lettura dell’art. 15 del Manifesto di Verona, redatto il 14 novembre 1943, durante la Repubblica Sociale Italiana, la politica abitativa è sempre stata elemento fondante del nostro Progetto politico.
Nel periodo che va dal 2006 al 2008, la componente giovanile del MSFT, per dare senso compiuto a quell’idea, elaborò una proposta che chiamò Mutuo Sociale, l’applicazione della quale avrebbe portato alla concreta soluzione del problema abitativo in Italia.
Quella proposta è stata discussa in vari Consigli comunali e la Regione Lazio, nel 2011, la inserisce nel suo Piano Casa.
Il mutuo Sociale, se realizzato, può veramente risolvere il drammatico problema delle carenze abitative nella nostra Nazione.
Basandosi su un concetto elementare, permetterebbe a tutti di divenire proprietari di una casa, sottraendo milioni di cittadini all’usura dell’affitto, alla minaccia dello sfratto, evitando speculazioni bancarie e soprattutto fornendo a tutti le condizioni essenziali per programmare un avvenire sereno.
La casa, infatti, è, subito dopo il lavoro, l’elemento necessario perché si possa pensare a creare una nuova famiglia. Sottrarre giovani dall’assillo della casa è propedeutico alla loro scelta di formare nuove coppie, nuove famiglie.
Ma non solo, proviamo a immaginare quale apporto darebbe alla ricostruzione nelle Regioni colpite da terremoti e altre forme di cataclismi.
Noi missini propagandiamo questa proposta continuamente, a ogni occasione; volantinaggi, gazebo, manifesti, conferenze e messaggi sulle pagine dei social, sono i mezzi con cui cerchiamo di portare il Progetto all’attenzione degli italiani.
Ovviamente la maggior parte dei Media e delle Istituzioni impediscono la diffusione a tappeto delle notizie sul Mutuo Sociale; troppi interessi sarebbero toccati dalla sua applicazione.
Che cos’è e com’è regolato esattamente il Mutuo Sociale?
Cercheremo di spiegarlo con parole semplici, perché possa essere compreso da tutti.
Vogliamo, infatti, che quante più persone acquisiscano la conoscenza di questa proposta che, se applicata, lo ripetiamo, risolverebbe agevolmente il dramma della casa in Italia.
Il Mutuo Sociale si prefigge la costruzione di case con finanziamenti pubblici; case che devono essere vendute e prezzo di costo, senza lucro da parte dell’Ente Regione e con un Mutuo che non superi 1/5 delle entrate della famiglia.
Nessun Tasso d’interesse è praticabile, e il pagamento del Mutuo viene sospeso se la famiglia resta senza reddito e riprende quando le condizioni economiche ritornano normali.
La costruzione delle case avviene su terreno demaniale da parte di un Ente statale o regionale, in modo da ovviare al pagamento del terreno, alle spese per le concessioni edilizie e a quelle di progettazione; queste ultime, le progettazioni, possono avvenire per concorsi tra facoltà universitarie d’ingegneria e architettura.
Inoltre, non avendo scopo di lucro, è chiaro che si arriverà al contenimento massimo del costo della costruzione.
Le case vengono vendute ai richiedenti non proprietari di altre unità abitative, secondo una graduatoria che sarà costantemente aggiornata, che tenga conto delle richieste e delle disponibilità immobiliari.
Fatto eccezionale è che se tutti i componenti della famiglia contraente il Mutuo Sociale risultino disoccupati, il pagamento dello stesso viene sospeso, senza aggravio di more e interessi e senza la scure dell’esproprio. Si riprenderà il pagamento quando le condizioni economiche della famiglia lo permettono.
Ovviamente, per impedire comportamenti scorretti e delittuosi la famiglia che sospende il Mutuo Sociale, viene seguita da assistenti sociali e si cercherà con ogni mezzo di reinserirla nel circuito lavorativo.
Una dichiarazione mendace o un comportamento non improntato al rispetto delle regole contrattuali, sarà elemento determinate per la perdita del diritto alla casa.
La casa acquistata con il Mutuo Sociale è di proprietà del contraente al 99/100, significa che è vincolata, può essere eredita ma non può essere affittata; non può essere venduta se non all’Ente costruttore che la reimmetterebbe nel circuito, né può essere aggredita da pignoramenti.
La costruzione di case a costo ridotto e l’introito dalle vendite costituirebbero, in breve tempo, un circuito virtuoso che, solo, potrebbe risolvere il drammatico problema casa.
Mario Settineri
Segreteria nazionale MSFT