Messico, Paese estero 09 gennaio 2019

Abortire in Messico significa carcere. Ora 200 donne sperano nell’amnistia, basterà?

Duecento donne potrebbero essere liberate per decisione del nuovo governo messicano. Sono state condannate per omicidio quelle che hanno partorito un feto morto o che hanno avuto complicazioni ostetriche. Qualunque sia stata la causa della morte dei feti, a quelle donne non è stata concessa neppure una solida difesa legale. La maggior parte di loro arriva da zone rurali, è povera, fa parte di famiglie numerose e in un caso una detenuta spiega che non sapeva neppure di essere incinta dato che si sentiva bene. Lei ha perso il bambino nato di sette mesi e subito dopo deceduto. Questa amnistia però non risolve affatto il problema, dato che quel che servirebbe – e che le donne chiedono – è la depenalizzazione totale dell’aborto. La legge che in Messico criminalizza l’aborto risale al 2016 e in questi anni di assoluto regresso culturale abbiamo visto come il movimento femminista ha riempito le piazze per rivendicare il diritto all’aborto.