Voglio fare un breve commento alla tragedia del torrente Raganello, che ha visto la morte di dieci escursionisti travolti da un’ondata di piena. Lo faccio a metà fra l’avvocato e l’abituale frequentatore della montagna, da oramai più di 40 anni.
Diciamo subito che, dal punto di vista penale, una responsabilità la si può rinvenire se gli escursionisti o una parte di essi erano accompagnati da guide. Una guida deve sapere che se il tempo è incerto e minaccia pioggia, avventurarsi nelle gole di un torrente equivale a un potenziale suicidio. Un tempo ebbi modo di vedere una piena in un torrente: una sorta di muro d’acqua che improvvisamente ti si para dinnanzi. E non ti lascia scampo. Un mio caro amico fu travolto in India da una piena che si era formata molti chilometri a monte. Si salvò per miracolo aggrappandosi a un albero, il suo compagno fu trascinato via. Una guida deve sapere questo e se accompagna ugualmente gli escursionisti si configura, nel caso di tragedia, il reato di omicidio colposo.