ROMA – Non è soltanto dare un voto a questo o quel servizio. È qualcosa di molto più impegnativo. Che guarda in prospettiva, agli anni a venire. Si tratta, d’altronde, di dare indicazioni utili alla macchina amministrativa affinché, nell’erogazione dei servizi alla collettività, si punti sempre più al loro efficientamento, in una logica di trasparenza ed economicità. È questa, a nostro avviso, la chiave di lettura più autentica della “Relazione Annuale 2018” dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma. E’ stata presentata, nei giorni scorsi, in Campidoglio. L’analisi di indicatori quali-quantitativi ed economici fornisce un quadro di sintesi dei principali servizi erogati nella Capitale. Ancora una volta, il Presidente, il dottor Carlo Sgandurra, che vanta un curriculum manageriale di tutto rispetto, come nell’anno precedente, ha evidenziato carenze e positività. Con estrema chiarezza ha sottolineato la necessità di un deciso, e concreto, cambio di rotta gestionale in un’ottica volta al soddisfacimento della accresciuta domanda di servizi che viene dai residenti e di quanti vivono, per lavoro, studio o turismo, la Caput Mundi. L’ Agenzia non intende sostituirsi al decisore politico ma, al contrario, in ottica di leale e positiva collaborazione, fornirgli ulteriori strumenti per fare meglio e con minore spesa. Con i tempi che corrono, e a fronte di risorse economiche sempre più scarse, non ci sembra poca cosa.
Carlo Sgandurra, una gestione dei servizi pubblici 2.0
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