Caserta (Campania) 11 dicembre 2019

Comune di Caserta: il business della distruzione degli alberi è “riqualificazione”

Chi avrebbe mai detto che per riqualificare una villetta comunale occorre abbattere 21 alberi di alto fusto in perfetta salute? E’ il contenuto del capitolato di appalto sbandierato con soddisfazione dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Caserta Francesco De Michele. Un progetto che l’assessore ha definito “inclusivo” perché contrasta il degrado di Villetta Padre Pio. Effettivamente si tratta proprio di squallore riconducibile, però, unicamente all’incuria del Comune di Caserta. Si tratta di un nefasto progetto declinato attraverso gli occhiuti sofismi e le pretestuose argomentazioni offerte dalla presunta riqualificazione. Sono decine le villette comunali alberate sparse in tutta la città bisognose di opportuni ed urgenti interventi di bonifica e mantenimento. Ma sembra proprio che la giunta Marino non se ne sia ancora avveduta tenuto conto del degrado in cui versano i giardini pubblici di Caserta. Il “Macrico Verde” divenuto oramai orpello di sognatori, nostalgici ed ingenui visionari è la cartina al tornasole di una classe dirigente che, a prescindere da vessilli e simboli desueti, è incline da tempo immemore all’affarismo e all’inettitudine. La brutale decapitazione delle branche degli alberi, spesso sottoposti a finte potature decreta, inoltre, un lento ed inesorabile processo di distruzione di gran parte delle piante cittadine. Eppure qualche tempo fa una sontuosa aiuola alberata con tanto di luci, parcheggi e panchine è stata accuratamente predisposta proprio a Puccianiello, in prossimità dell’abitazione del primo cittadino sottolineando, come ricordano gli ornamenti medievali, l’illustre presenza istituzionale. Ratti, panchine e fontane divelte, suppellettili distrutte, incursioni vandaliche notturne e sporcizia in gran parte dei parchi pubblici piacciono all’amministrazione comunale a tal punto da salvaguardarne accuratamente la continuità attraverso l’oltranzismo del disinteresse perenne. Quindi meglio “riqualificare” che manutenere o preservare le villette pubbliche….