Nessuno può saperlo. Solo chi indossa la tua divisa ogni giorno. Nessuno può sapere cosa significhi “essere infermieri”. Prima di essere infermieri siamo persone, prima di mettere la divisa abbiamo la nostra vita, le nostre ansie, le nostre paure, il nostro vissuto quotidiano, le nostre gioie e i nostri dolori… poi diventiamo infermieri. Diventiamo infermieri già a casa prima di partire, lì inizia qualcosa dentro, la testa anche dopo anni entra in quel ruolo dove praticamente tutto è lecito e tu sai che da quel momento in poi, tutto potrà accadere nella tua vita. Diventa lecito essere a 100 anche se stai a 10, è lecito che chiunque ti chieda continuamente qualcosa mentre tu ne stai facendo già tre, e tu non puoi sbagliare perché non è mai lecito sbagliare.
E’ lecito che ti rispondano male, è lecito che ti chiedano un turno in più, è lecito vedere la morte e sentirti impotente davanti ad essa e alla sua grandezza. Tutto è lecito! Per svolgere il tuo lavoro e sopravvivere tu diventi parte integrante del sistema dove ogni giorno e ogni minuto di quelle sei ore tutto è lecito. Poi torni a casa dalla tua famiglia, il tuo mondo, e in base a quello che ti accade torni te stesso: in questo strano meccanismo ci siamo noi infermieri. In questo strano meccanismo nessuno te lo dice e te lo dirà mai che tu infermiere sei tutto e sei gran parte del sistema. Nessuno. Tu sei matricola, numero, produzione, noi scegliamo di essere infermieri, una scelta di vita e di proiezione, una missione che va oltre ogni ragionevole dubbio e compenso economico.