Il 28 ottobre è una data sicuramente importante per l’Italia, per il mondo.
Fu in quella data, il 28 ottobre 1922, che si effettuò quella che è passata alla storia come la Marcia su Roma.
Un momento importante, una linea di demarcazione tra il prima e il dopo. Un Varco, un passaggio tra due diverse concezioni del mondo.
E’ quella la data, infatti, che possiamo indicare nell’atto di nascita della Nazione Fascista.
Fu, la marcia su Roma, l’elemento “fondante” di quella rivoluzione che avrebbe per sempre demolito le convenzioni socio-economiche fino a quel momento imperanti nel mondo.
Il mondo, allora, era governato da concezioni socio economiche che traevano origini da due grandi concetti di base, quello Capitalista e quello Comunista.
Il primo si affermava in occidente, il secondo, nato da un’estremizzazione della rivoluzione illuminista francese, si radicò prevalentemente nella Russia sovietica.
Il primo, quello capitalista, aveva in economisti come Adam Smith i suoi profeti, quello comunista si rifaceva alle teorie espresse da Marx nel suo “Il Capitale”.
Il concetto liberal capitalista prevedeva la riduzione progressiva della presenza dello Stato a favore delle libertà individuali, ciò valeva anche nei rapporti di tipo economico.
Il concetto Comunista, invece, prevedeva che tutto fosse sottomesso allo Stato, unico artefice e detentore delle risorse economiche della Nazione.
I disastri che ambedue i Sistemi producevano nelle economie e nei rapporti sociali all’interno e tra le Nazioni furono comprese da Mussolini, il quale, avendo come riferimento culturale il Futurismo di Marinetti, una nuova filosofia che stravolgeva radicalmente le convenzioni allora esistenti, disegnando un nuovo modo di intendere la società sotto ogni profilo, elaborò una terza via che superasse le dicotomie prodotte dai sistemi liberista e comunista.
Chiamò “Fascismo” quell’idea di organizzazione della Società, e si attivò perché da semplice Progetto diventasse organizzazione statale.
Le vicende che seguirono sono note.
L’Italia sotto la guida mussoliniana raggiunse traguardi di civiltà e progresso che la resero riferimento certo per le menti illuminate dell’epoca.
Ma intanto che cresceva la considerazione e la stima internazionale per questa nuova realtà cresceva, parimenti, la preoccupazione delle lobby economiche che avevano mire sul governo dell’economia mondiale.
Il Fascismo, infatti, con la sua Socializzazione dell’economia, rompeva gli schemi capitalisti e comunisti, e creava una nuova idea di distribuzione della ricchezza.
Questo, comprensibilmente non era accettato dai potentati economici. Iniziò allora un braccio di ferro tra l’Italia e le Nazioni governate dalla Finanza.
America, Inghilterra da una parte e Russia dall’altra non potevano permettere l’affermazione del principio Socializzante dell’economia italiana.
Senza scrupolo alcuno, quando mai il Capitale ha avuto scrupoli, hanno creato le condizioni perché si arrivasse a una guerra che avrebbe dovuto eliminare l’Italia dalla scena politica internazionale e relegarla al ruolo di semplice comparsa. E così fu.
Da allora le Lobby, il Capitale comandano il mondo. I fenomeni che stiamo vivendo, globalizzazione, turbo liberismo, perdita delle identità nazionali ecc., sono il frutto della disfatta dell’Italia nella Seconda Guerra mondiale.
Noi missini ogni anno ricordiamo la data del 28 ottobre, lo facciamo con la consapevolezza di non praticare una nostalgica liturgia, ma semplicemente il voler tramandare ai posteri un evento che per, quello che ha generato, rappresenta più di ogni altro il tentativo di raggiungere i più alti traguardi di dignità della nostra Nazione.
Lo dichiara Mario Settineri
Segreteria Nazionale
MSFT