San Gimignano (Toscana) 15 febbraio 2015

Stenterello, l’unica vera maschera toscana

I carnevali poveri che andrebbero amati di più, ma che spesso scompaiono, hanno le loro caratteristiche, ma avevano anche le loro tradizioni, come una maschera, l’unica vera maschera toscana, quella di Stenterello, che nasce, però, come personaggio teatrale fiorentino, del popolo povero e pieno di spirito. Quello spirito mordace toscanaccio, (solo apparentemente, certe volte, anche un po’ “bischero” ndr), che si presta spesso all’argute satire politiche. Figura ideata nel XVIII secolo dall’attore fiorentino Luigi Del Buono (1751-1832), creatore di brillanti commedie popolari.
Stenterello fu, forse, anche l’ultima maschera della commedia dell’arte antica e, dal nome, nacque anche un periodico satirico risorgimentale “Lo Stenterello” pubblicato a Firenze negli anni 1848 e 1849.
Stenterello è rappresentato magro, sparuto, gracile e mingherlino, come uno che sembra cresciuto di privazioni, appunto, a “stento”. Inoltre, è un “posapiano”, modo di dire fiorentino che la dice lunga sul personaggio: uno che se la prende con calma.
Il costume di Stenterello è brioso e divertente, scanzonato come il personaggio che lo indossa, ma ricordando il secolo della sua nascita: il settecento. In testa ha un tricorno nero sopra una parrucca bianca o colorata con un codino all’insù. Indossa una giacca di color blu, azzurro o verde anche con motivi colorati sopra una sottoveste vistosa, come il panciotto sgargiante. Porta dei calzoni che arrivano al ginocchio e calze lunghe a righe, anche di colori diversi tra loro, calza scarpe con fibbie. In una illustrazione del tempo, spuntava, da sotto la giubba, una bottiglia di vino, un altro aspetto della personalità della maschera che, certe volte, aveva il naso arrossato.
Nella foto, un segnalibro degli anni 1950-60, con il disegno di Stenterello della serie Maschere Italiane, che la Fila regalava con l’acquisto dei libri scolastici.
giorgio mancini
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