Secondo i dati pubblicati sull’American Journal of Physical Anthropology, i vichinghi secoli fa avevano già stabilito la parità dei sessi, tanto che avevano come capo una donna-guerriero.
Il test del Dna effettuato su alcuni resti rinvenuti in una tomba in Svezia. Il corpo del grande guerriero sepolto a Birka sarebbe quello di una donna, alla guida di diverse truppe. La tomba in cui sono stati trovati i resti risale al X secolo.
Fra gli oggetti rinvenuti accanto al corpo c’era una spada, una lancia, un coltello, delle frecce, ma soprattutto una tavola con delle pedine, utilizzate per pianificare le strategie di attacco. Questo corredo funebre era tipico di personalità di alto rango e non era mai stato trovato nella tomba di una donna.
Nel corso degli anni lo scheletro ha incuriosito gli esperti che l’hanno analizzato diverse volte. In questi giorni, grazie al test del Dna, è arrivata la conferma definitiva.
Nel Medioevo la ferocia delle donne vichinghe era ben conosciuta, a causa delle numerose incursioni, tanto che i racconti di queste guerriere, che combattevano accanto agli uomini, aveva dato origine al mito delle Valchirie.
Il villaggio di Birka si trova in Svezia e, fra l’ottavo e il nono secolo, era uno snodo commerciale molto importante, popolato da guerrieri, commercianti e artigiani.
A capo dei Vichinghi c’era una donna. Lo dice il Dna
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