Reggio Calabria (Calabria) 07 novembre 2017

abitanti di S.Elia di Lazzaro esposti a molestie olfattive

Alcuni abitanti di Sant’Elia di Lazzaro (RC) mi hanno segnalato un gravissimo inconveniente igienico sanitario in via Crotone e nell’adiacente via Calabria, determinato da insopportabili emissioni odorigene prodotte da gatti randagi morti e maldestramente ricoperti con della sabbia accanto alle porte e finestre delle abitazioni. A loro dire la presenza di gatti morti sarebbe stata segnalata al vicesindaco 15/20 giorni addietro e giovedi 2 novembre u.s. durante un intervento di potatura di un cespuglio situato accanto al civico 1, eseguito dagli operai che da qualche tempo svolgono l’attività di pulizia del paese con la presenza e dietro le direttive del Vicesindaco. In tale data il vicesindaco e gli operai hanno potuto constatare gli odori nauseabondi che si sprigionavano nell’aria, nonostante la delicata situazione gli intervenuti si sarebbero limitati a coprire con della sabbia i gatti privi di vita.
Intorno alle ore 19,30 di domenica 5 novembre u.s. mi recavo sul posto insieme con un abitante del luogo e riscontravo la presenza di alcuni sacchi neri contenenti rifiuti ed accanto alcuni cumuli di sabbia situati a lato delle porte e finestre del civico 1 e 3, dai quali si sprigionavano odori nauseabondi percepibili a distanza. Della sabbia era stata depositata anche nell’incavo murario ove è custodito a cielo aperto un contatore idrico e la relativa tubazione. Altro materiale terroso si rilevava nell’area lato monte di un’abitazione situata all’inizio di via Calabria.
Non sono in grado di dire se sotto i cumuli di sabbia vi siano animali morti, ma sono certo che da tali cumuli si sprigionavano odori vomitevoli.
La presenza verosimilmente di gatti morti concentrata in queste aree fa ritenere che i gatti siano rimasti avvelenati.
Se è grave il fatto che di fronte a tale situazione di pregiudizio per la salute pubblica non si sia provveduto ad adottare senza ritardo un atto del proprio ufficio che per ragioni di sicurezza pubblica, di igiene e sanità, avrebbe dovuto essere compiuto senza ritardo, ancor più grave è il fatto che gli animali morti siano stati lasciati irresponsabilmente per giorni accanto alle porte delle abitazioni in un popoloso centro abitato. Da ciò emerge chiaramente il potenziale rischio ambientale in atto, invero non si può escludere, trattandosi soprattutto di animali randagi, qualsiasi pericolo di malattie infettive ed infestive trasmissibili agli uomini e animali.
Per quanto sopra abbiamo interessato il Sindaco chiedendo l’immediata rimozione degli animali morti unitamente al materiale utilizzato per ricoprirli e la sanificazione dei luoghi, il tutto a tutela della salute pubblica.

Vincenzo CREA
Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
e Referente unico dell’ANCADIC