Il 12 dicembre 1901 il 27enne Guglielmo Marconi realizza la prima radiocomunicazione transoceanica. I tre brevi segnali corrispondenti alla lettera S del codice Morse – la prima della parola “Sos” – lanciati da Poldhu, in Cornovaglia, nel sudovest dell’Inghilterra, alle ore 12.30 (con un trasmettitore 100 volte più potente di quelli allora esistenti, pari a 15 kw) furono ricevuti dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, a oltre 3mila chilometri di distanza, su una collina vicino al porto canadese di St. John di Terranova, in Canada, da Persy Wright Paget. Realizzando così un’impresa che i fisici ritenevano semplicemente impossibile. L’evento fu acclamato da scienziati e inventori (come Thomas A. Edison), dalla stampa e dalla gente comune. Nel tempo Marconi ricevette onori e riconoscimenti, tra i quali il premio Nobel per la fisica nel 1909, 16 lauree ad honorem fra cui quelle di Oxford e Cambridge, la nomina a membro onorario delle principali accademie ed istituti scientifici europei ed americani e nel 1914, a soli 40 anni, la nomina di senatore del Regno d’Italia, nella privilegiata categoria dei “benemeriti della Patria”. Ma, inizialmente, ricevette l’avversione di una serie di scienziati e tecnici che arrivarono a tacciarlo di ignoranza scientifica.
Accadde oggi: la prima radiocomunicazione transoceanica
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