Tu
perlustri i segreti di ogni tacita assenza di un sogno
Alzi la mano per afferrare le stelle cercando di stare in punta dei piedi
E t’immergi in un lago ghiacciato a Dicembre
Per affilare la tempra della tua anima
Non sei disposto a cedere al silenzio
Ti invaghisci del proibito lontano che ti sfugge
Ammansisci i Cerberi dell’Inferno sulla tua strada
con gli abbracci sinceri che daresti ai tuoi amici
Tu non pensi ma voli
Mete distanti dall’universo degli occhi
Tu non aspetti ma divori
L’energia del tempo che scorre
tu
Sfiori appena la pelle dell’alba aspettando risposta
Porti il dirigibile del tuo cuore nella direzione di un fuoco
E attendi – mangiando grani di un lento quotidiano dal palmo di sorte
Che l’esplosione di un battito simile al tuo – t’incendi
Atterri – legando ai silenzi le corde del tuo sapere
Incolli al nero asfalto promesse per il futuro
E sorridi alle nuvole basse che ti entrano nei tessuti
Poi ti mescoli alla follia del giorno che riveste la folla
Il mondo è sbagliato ma non t’interessa
Ogni ferita guarita è un mero ricordo
Il punto più lontano della tua vita non è meraviglia ma una meta
Così che ti incammini in mezzo all’ordinario fermo ancora a fissare le stelle