Aveva 95 anni. Nel 1962 eguagliò Gagarin, poi si diede alla politica e divenne senatore del partito Democratico. Tornò nello spazio nel 1998 a 77 anni a bordo dello Shuttl
E’ morto a 95 anni John Glenn: l’ex astronauta fu nel 1962 il primo statunitense a volare in orbita intorno alla Terra, eguagliando così il sovietico Gagarin.
Dopo aver lasciato la Nasa, entrò in politica e divenne senatore del partito Democratico per 25 anni. Nel 1998 in una missione di nove giorni a bordo dello Shuttle stabilì, a 77 anni, un altro primato, quello dell’uomo più anziano nello spazio.
Si è spetto in un ospedale di Columbus, nell’Ohio, dove era ricoverato da oltre una settimana.
Prima di diventare astronauta e poi senatore iniziò la sua carriera come ufficiale nel Corpo dei Marine.
Nel 1941, mentre frequenta l’università, in seguito al bombardamento giapponese di Pearl Harbor si arruola come pilota e partecipa alla campagna delle isole Marshall.
Prende parte anche alla guerra di Corea, al termine della quale diventa pilota collaudatore, stabilendo diversi record di velocità.
Diventa popolare al grande pubblico americano negli anni Cinquanta, partecipando a numerose trasmissioni televisive.
Arruolato nel 1960 tra i Mercury Seven, i primi sette astronauti della Nasa destinati al Programma spaziale Mercury. Fu lanciato il 20 febbraio 1962 nella missione Mercury-Atlas 6 e divenne così il primo statunitense a entrare in orbita attorno alla Terra, rimanendo 4 ore e 55 minuti nello spazio.
Il tenente colonnello compie tre orbite intorno alla Terra: fu la risposta, anche se con un anno di ritardo, all’Unione Sovietica e a Juri Gagarin. “Zero-G (gravity) and I feel fine,” (“Assenza di gravità e io sto bene”) è uno delle frasi più famose pronunciate da Glenn durante la sua missione.
E poi aggiunse: “… Oh, and that view is tremendous” (“Oh, e da quassù la vista è meravigliosa”).
La sua carriera come astronauta, e prima come pilota di guerra, lo lanciarono anche in politica: Glenn era l’incarnazione della ‘Nuova Frontiera’ kennediana. Divenne amico del giovane JFK e di Bob Kennedy.
E fu proprio la famiglia Kennedy ad incoraggiarlo, dopo aver lasciato la Nasa nel 1964, a candidarsi come senatore dell’Ohio.
Fu eletto e rimase in Congresso per 24 anni, fino al 1997 quando annunciò il suo ritiro. “John aveva sempre la risposta giusta – ha raccontato ieri il presidente Usa Barack Obama – ispirando generazioni
di scienziati, ingegneri e astronauti che ci porteranno su Marte non per una breve visita ma per restarci.
A nome di una nazione riconoscente, (Godspeed) buona fortuna, John Glenn”, citazione da una celebre espressione usata dal collega Scott Carpenter al momento del lancio di Glenn nel 1962.
Fonte:www.repubblica.it/