Roma, Italia – Cosa fanno i 4 ministeri che per legge devono vigilare?
(WAPA) – Domenica 26 febbraio, a Foppolo, uno dei campi da sci più popolari della bergamasca, un elicottero ultraleggero ha sorvolato le piste affollate, è atterrato senza alcun preavviso né segnalazione, per poi precipitare nel tentativo di un secondo atterraggio.
L’aeromobile si è ribaltato, il rotore principale (oltre sette metri di diametro) s’è rotto e le schegge ed altri componenti hanno volato come proiettili per decine di metri sfiorando gli inconsapevoli turisti, compresi tanti bambini. Un papà che con la famiglia trascorreva alcune ore sulla neve, ha presentato una denuncia-esposto alla Procura di Milano. L’elicottero era un Robinson R-22 immatricolato in Italia come ultraleggero. Ansv (Agenzia nazionale sicurezza volo) non indagherà sull’incidente perché si tratta di un mezzo ultraleggero, e c’è da credere che anche il magistrato non aprirà un’indagine perché non ci sono stati danni a terzi se non un gran paura.
Sui social di aviazione come “hangar list”, dove scrivono centinaia di appassionati ed esperti, si sono moltiplicati i messaggi per sapere perché un ultraleggero volava su assembramento di folla (comportamento vietato dal DpR 133/2010) e come mai un R-22, (peso a pieno carico oltre 621 kg.) può essere immatricolato ultraleggero il cui limite di legge è di 475 kg. Si tratta, va detto, di comportamenti non generalizzati tra i più di 10000 aviatori ultraleggeristi italiani che fanno del loro meglio per volare in modo corretto e sicuro, e che si sentono penalizzati da simili episodi.
Le risposte che AVIONEWS ha raccolto sono sconcertanti, e incidono in maniera sostanziale sulla sicurezza di tutti noi e non solo di chi vola con questi mezzi.
Un esperto, ex-dipendente di Agusta, ha riferito che solo uno “sprovveduto” acquisterebbe un R-22 nuovo, (costo oltre 290000 dollari) spendendo poi altri soldi per alleggerirlo sapendo di perdere tutti i privilegi di una costruzione certificata. Pertanto è voce comune tra gli esperti che gli R-22 che circolano in Italia immatricolati ultraleggeri siano macchine riciclate, radiate per il raggiunto limite massimo delle ore di funzionamento (cellula, motore etcetera) o gravemente incidentate e non più certificabili. AVIONEWS ha appreso, che da anni l’Aero Club d’Italia, responsabile del controllo di questi mezzi, non effettua verifiche sui pesi degli aeromobili che pure immatricola, e dai quali ottiene oltre due terzi dei fondi che servono al suo funzionamento.
“Vox populi” dice che l’AeCI si basa unicamente sull’autocertificazione del proprietario, nonostante l’art. 11 del D.P.R. 403/98 preveda un preciso obbligo dell’amministrazione di procedere a controlli, anche a campione, sulla veridicità dei fatti, degli stati e delle qualità personali contenute nelle dichiarazioni sostitutive.
In altre parole, per oltre dieci anni, ACI sembra aver chiuso un occhio in modo che tutti quelli che devono immatricolare un velivolo o aeromobile leggero possano farlo tramite i suoi canali piuttosto che quelli di Enac, Ente nazionale aviazione civile, che risultano più controllati. È un metodo come un altro per autofinanziarsi e moltiplicare le possibilità di favorire amici e sostenitori. Specialisti di aviazione che lavorano nell’Agenzia Europea per la Sicurezza dei voli hanno raccontato che l’Italia è considerata una sorta di “buco nero” degli R-22 di mezza Europa, perché gran parte delle macchine eliminate anziché essere rottamate ritornano a nuova vita nel nostro Paese in veste di ultraleggero. E l’incidente di Foppolo dimostra che i rischi non sono unicamente per chi ci vola sopra, ma per chiunque, inconsapevole, si trovi ad essere raggiunto da frammenti trasformati in proiettili che possono danneggiare oppure uccidere noi e i nostri figli
E se si tratta di un problema politico cioè che investe tutta la cittadinanza, appare lecito chiedersi cosa facciano i 4 ministeri che per legge “vigilano” su Aeci. A cominciare da quello dei Trasporti per continuare con l’Aeronautica militare (rappresentante della Difesa) che dovrebbe costituire la parte più tecnica della compagine. Infine tutti sono coordinati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Da tutti costoro, a quanto è dato di sapere ad AVIONEWS, silenzio completo.
Fonte: www.avionews.it/