Palermo (Sicilia) 27 ottobre 2015

ALCUNI GORNALISTI ED EMITTENTI TELEVISIVE HANNO PAURA DELLA

ALCUNI GORNALISTI ED EMITTENTI TELEVISIVE HANNO PAURA DEI basile, pubblicano intervistano chi vogliono loro e si vantano di essere professionali o con le palle….VERGOGNATEVII…METTEREI VOI AL MIO POSTO!!

“Trascrizione telefonata intercorsa tra la vittima e Sigfrido Ranucci co-autore della Milena Gabanelli Rai Report, avvenuta il 16/01/2015. Con lettera “R” indichiamo Ranucci, con la lettera “M” indichiamo Mattiolo. R: il sig. Gioacchino? MATTIOLO… M: si!, chi è?… R: sono Sigfrido Ranucci di Report rai 3… M :ah, buonasera signor Ranucci… R: :la disturbavo per dirle che, io sarò a Palermo fino all’ultimo venerdì, a Palermo, fino a martedì, vorrei incontrarla in lasso di tempo in cui è preferibile incontrarci?… M: non ho problemi, quindi lei mi parla per lunedì, la settimana che deve entrare… R: si, il 19… M: :perfetto, non ho problemi può chiamarmi in qualsiasi orario… R: la chiamerò non appena sono giù e così ci mettiamo d’accordo… M: va bene, ok… R: arrivederci… M: ok, ok, la saluto arrivederci. FINE. N. B. DA QUESTA TELEFONATA IN POI, NON HO AVUTO PIU’ NOTIZIE DEL SIG. RANUCCI, CUI HO inviato DELLE E-MAIL A LUI PERSONALMENTE, ALLA REDAZIONE DI REPORT E a GABANELLI, con le quali rappresentavo CHE MI SENTIVO PRESO IN GIRO PER BEN DUE VOLTE, poiché IL PRIMO INCONTRO AVUTO A FINE GENNAIO 2014 A CATANIA, CON ANTONIO CONDORELLI SEMPRE TRAMITE REPORT , e A QUESTO TIZIO HO RACCONTATO LA MIA STORIA IN PRESENZA DI UN TESTIMONE, E DATO UNA BOZZA .NON AVUTO PIU’ NOTIZIE. QUINDI, FACEVO NOTARE QUESTO NELLE E-MAIL, DOPO AVER INSISTITO A CONTATTARE REPORT E DOPO AVERGLI MANDATO, a mezzo POSTA UNA RACCOMANDATA ,CONTENENTE GIORNALI DE “IL DIBATTITO NEWS”, CHE PARLAVANO DELLA MIA VICENDA. MI è pervenuta UNA E-MAIL DA PARTE DI REPORT, CON SCRITTO: ”

“Telefonata intercorsa tra MATTIOLO e la giornalista ROMINA MARCECA di Repubblica, redazione Palermo. il 18/10/2014. Con la lettera “R” indico Romina, con la lettera “M” indico Mattiolo. R: pronto, il sig. Mattiolo… M: Mattiolo, si!… R: buonasera, sono Romina Marceca di Repubblica… M: si, buonasera… R: ho ricevuto la sua lunghissima lettera, letta con interesse, però la vorrei incontrare… M: si, quando dice lei, io sono disponibilissimo… R: uh, oggi è un giorno molto particolare, almeno che, lei non mi dice che può venire nella prossima ora… M: si, ok… R: perché io, comunque, devo, uhm, sono sicuro che quello che racconta lei è così… M: certo, io le parlo con le carte in mano della mia situazione… R: soprattutto lei mi parlava di registrazioni… M: si, si, le porto, le posso fornire… R: io ho un impegno, però se lei può venire subito, mi fa un grande piacere… M: va bene, mi dia il tempo che mi organizzi… R: lei dove sta?… M: via L. da Vinci… R: noi siamo in via P. Belmonte sopra spianato… M: va bene, mi dia il tempo”. FINE. “N.B. RICHIAMAVO, DOPO QUALCHE MEZZ’ORA, LA ROMINA MARCECA E LE COMUNICAVO CHE NON SAREI POTUTO ANDARE ALL’APPUNTAMENTO POICHE’ ERO RIMASTO FERMO CON L’AUTO. COSI’ LA MARCECA RINVIAVA L’APPUNTAMENTO A LUNEDI MATTINA. L’INCONTRO AVVENUTO IN UN BAR DEL QUARTIERE MARINA DI PALERMO, CENTRO STORICO, DOVE VI ERANO ANCHE PRESENTI, MIO PADRE E UN MIO AMICO, TALE (ALESSANDRO GABRIELE). I QUALI HANNO ASSISTITO A QUANTO DETTO DALLA GIORNALISTA. LA QUALE SPAVENTATA DALLA STORIA E DAI PERSONAGGI COINVOLTI, MI RIFERIVA CHE NON AVREBBE POTUTO SCRIVERE LA NOTIZIA PERCHE’ NON L’AVREBBERO AUTORIZZATA PER LA COMPLESSITA’ DELLA STORIA E CHE AVREBBE CHIAMATO IL DIRETTORE DI REPUBBLICA A ROMA PER FARLA SCRIVERE A LORO IN MODO DA EVITARE CHE LA SCRIVESSE LEI DI SUO PUGNO. COSA NON VERA. INFATTI, NON FUI PIU’ CONTATTATO, E DOPO MESI FUI IO STESSO A MANDARLE UN MESSAGGIO PER NON AVERMI PIU’ DATO RISPOSTA. DOPO POCO LA MARCECA MI CHIAMAVA E MI RIFERIVA CHE ASPETTAVA IL MIO MATERIALE IN POSSESSO DA CONSEGNARGLI IN REDAZIONE. RIMASI STUPITO E LE FACEVO NOTARE CHE ERA IN CONTRASTO CON QUANTO DETTO NEL FAMOSO INCONTRO AVUTO. LEI INSISTEVA CHE VOLEVA TUTTO IL MIO MATERIALE SIA CARTACEO, SIA AUDIO, E SIA VIDEO PER VISIONARLO, E AVREI DOVUTO LASCIARLO AL PORTIERE DELLA STRUTTURA DOVE V’E’ LA DIREZIONE DI REPUBBLICA. CAPENDO CHE, COME SEMPRE, QUALCOSA NON QUADRAVA, TERMINAVO LA CONVERSAZIONE DICENDOLE CHE SICURAMENTE AVREI DATO TUTTO”.

Continua altra trascrizione telefonica con Romina Marceca presso redazione di Repubblica palermitana, intercorsa il 2 dicembre 2014. “M: Signora Romina buonasera… R: ciao, come va?… M: diciamo bene, tiriamo avanti per non andare indietro(subito sento bene cicalino della radio polizia di stato, mi insospettisce la cosa)… R: uh, uh, certo (si risente il cicalino della radio della polizia e la volante che viene chiamata con il nome di “DELTA”) strano, guarda io in verità aspettavo che mi portavi le cose in (riapro parentesi perché mentre la Marceca sta per dire redazione, si sente perfettamente, quindi è accanto a qualcuno o ha una radio scanner, il cicalino della classica selettiva radio della polizia di stato) redazione… M: no, dico, eravamo rimasti che ci sentivamo, perché aspettavo una risposta (qualcosa non mi convince dopo aver sentito la radio della polizia e, le reggo il gioco)…R: scusami un attimo, scusami un attimo…(risponde al telefono dicendo pronto e dice cosa? Ah, va bene… e poi riprende con me dicendo pronto… M: dicevamo, aspettavo una risposta per come avevamo detto… R: si tratta di avere tutta la documentazione e averla qua, se tu non mi porti nulla… M: ah, eravamo rimasti di parlare con Roma visto che qua non si poteva fare nulla… R: si, però devo avere la documentazione in mano io, tu le cose me li devi dare, perché io così non posso, non ho segnalato nulla fino a quando non ho nulla… M: (tentenno), va bene dico, allora avevo capito diversamente… R: ah, è giusto, ah, se non ci siamo capiti questo mi dispiace… M: quindi, tutto quello che io ho in possesso… R: um, um… M: va be, va bene, ok, come ci possiamo combinare, anche in settimana stessa?… :R: tu se v… ug, ug, ug, ehm, eh, ma tu se vuoi, quando sei comodo mi vuoi lasciare una busta chiusa qui, tanto se metti il mio nome ne va a me, non, tranquillo… M: va bene, ok, in settimana ci aggiorniamo… R: va bene, ciao grazie… M: va bene ciao, buona continuazione grazie a te”. FINE

Questi giornalisti, uno della RAI e una del gruppo editoriale di De Benedetto, a parte che percepiscano stipendi favolosi, sono al servizio dei loro padroni. Non tutti. Sta di fatto che il signor Ranucci non ha più chiamato il signor Mattiolo. La signora Romina, invece è stata più sfacciata. Mi chiedo. La Romina è in possesso della clamorosa notizia e, pertanto, avrebbe potuto e dovuto interloquire con la redazione romana se fare o meno un’intervista al signor Mattioli. Siccome la signora lavora presso la redazione palermitana, mi assale il sospetto che temesse o non potesse contrastare i piani dell’intoccabile famiglia Basile. Il mio è solo una considerazione che potrà darsi non trovi riscontro nella realtà. Forse. Mi chiedo ancora: nella specie, la redazione palermitana del giornale Repubblica, era autorizzata ad ascoltare i poliziotti in servizio delle volanti? E se così è, da chi avrebbe ricevuto il placet? Oppure, viviamo nel paese dei balocchi? Dr Di Matteo, Lei che non ha paura di nessuno, vorrà, ove dovesse ritenerlo opportuno, intervenire al fine di chiarire una tale eventuale ibrida situazione? Sia chiaro, noi de “Il Dibattito” non abbiamo mai abbaiato alla luna, e perciò, spesso e volentieri, arrestano il suo Direttore Responsabile. Al prossimo.