ALTIPIANI DI ARCINAZZO: “Lavori agli Altipiani! Chi li ha autorizzati?”
Molte denunce e segnalazioni giungono da cittadini di Arcinazzo e degli Altipiani in merito a lavori, presumibilmente non autorizzati – nel sito del comune non ve ne è traccia – che attualmente stanno interessando gli Altipiani di Arcinazzo. Nelle foto ….. Il Comune non è nuovo a modalità del genere, in particolare quando si tratta di lavori edilizi. Non sembra che detti lavori siano stati autorizzati da chicchessia. Eppure il principio della trasparenza e della legalità è espressamente previsto per legge dal lontano 1990 con la legge 241 di quell’anno. La Corte dei Conti nel suo programma per la trasparenza e l’integrità dell’azione amministrativa ha ribadito i concetti predisponendo un programma per il triennio 2015-2017. In modo particolare si precisa che l’interesse pubblico deve essere garantito per favorire la partecipazione e assicurare l’imparzialità. Questo modo democratico e Costituzionale include dei principi generali dell’azione amministrativa intesa come accessibilità totale delle informazioni. La concreta azione di tutto ciò si dovrebbe evidenziare attraverso la pubblicazione nei siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni, per favorire forme diffuse di controllo delle informazioni che non necessitano di una particolare legittimazione. Eppure sostengono molti cittadini di Arcinazzo e degli Altipiani di Arcinazzo, non solo l’amministrazione Comunale non ha incluso nel proprio sito i lavori che si stanno eseguendo agli Altipiani, ma non sembra neanche che siano visibili nemmeno i cartelli riguardanti i lavori ne quindi, tantomeno i responsabili degli stessi, come previsto dalla legge sugli appalti (Dlgs 163/06 e s.m.i). Con questo modo di fare secondo altri cittadini, ma soprattutto secondo la Corte dei Conti che richiamano la legge 190/2012, denominata legge anticorruzione, viene meno il principio della trasparenza. Questo potrebbe prestarsi a disvelare situazioni in cui possano annidarsi forme di illecito e di conflitto di interessi, realizzando così un controllo generalizzato e diffuso sull’attività delle pubbliche amministrazioni, che concorre ad attuare principi di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nella gestione delle risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla Nazione. Altre osservazioni e proteste sono scaturite dall’ultima assemblea dell’A.r.a. (Associazione residenti Altipiani) nella quale molti soci hanno dichiarato: “dissentiamo apertamente su molte opere che francamente non riteniamo siano necessarie visto il loro costo e considerata la situazione economica del Comune. A tale proposito esprimiamo la volontà di assumere posizioni più incisive verso i comportamenti del Comune per contrastare un sistema di gestione atavico e feudale”. Non solo, la stessa associazione ha l’intento di riscoprire una vecchia questione che riguarda la rete fognaria degli Altipiani, infatti nel verbale dell’assemblea compare: “Anche nel 2015 continuano ad esserci continue fuoruscite di liquami a causa del malfunzionamento delle centrali di pompaggio. I soci chiedono quanto bisognerà attendere e quanto bisognerà spendere ancora, considerando il costo della realizzazione e degli allacci alle fogne comunali (svariati milioni di Euro)per portare questo impianto ad un livello di funzionamento decente e accettabile”. In merito alla questione C.O.R.E.C.A.L.T. l’associazione si attiverà presso i competenti assessorati regionali e provinciali affinché intervengano per sanare tutte le disfunzioni dell’impianto fognario. E’ opportuno ricordare, per chi ha poca memoria, che presso il Tribunale di Tivoli diversi anni fa fù consegnato un corposo dossier sulla storia del C.O.R.E.C.A.L.T. e sembra che solo la prescrizione abbia salvato dalle maglie della magistratura i responsabili di allora. Nonostante i problemi di ordine burocratico-amministrativo-giuridico, i cittadini si aspettano delle azioni concrete per risolvere problemi che ogni anno riaffiorano e che anche Youreporter ha segnalato. Insomma, non sembra superfluo ricordare come dice la Costituzione Repubblicana al primo articolo che la sovranità appartiene al popolo, ma “Il POPOLO PUO’ RITENERSI SOVRANO, COME VUOLE la COSTITUZIONE, SOLO SE VIENE PIENAMENTE INFORMATO di TUTTI i FATTI DI INTERESSE PUBBLICO. (Cassazione 9 luglio 2010). Sembra più che doveroso quindi registrare tutti questi fatti che interessano la stessa popolazione.
Giorgio De Santis