La truffa agli anziani “La violenza senza lividi” Attacco ai truffatori. Indagini patrimoniali per sequestrare i beni
Dopo il comunicato stampa di qualche giorno fa dei carabinieri a proposito sulla truffa agli anziani le forze dell’ordine hanno registrato altri due truffe.
L’ultimo episodio è avvenuto a Carmagnola.
Una donna di 72 anni ha denunciato di aver ricevuto una telefonata da parte di un maresciallo dei carabinieri, il quale le ha detto che il figlio aveva fatto un incidente con la macchina priva della copertura assicurativa. , ha detto il finto carabiniere all’anziana. Poco dopo, a casa della vittima si è presentato un collaboratore del maresciallo, al quale l’anziana ha consegnato il denaro e diversi oggetti in oro.
NON APRITE A FINTI TECNICI DELLA CALDAIA, IMPIEGATI, AVVOCATI.
Non si arrestano le truffe agli anziani. Finti tecnici della caldaia, impiegati, avvocati bussano alla porta delle persone sole, li convincono a farli accomodare e poi, con qualche stratagemma, li distraggono e portano loro via denaro e gioielli, e turbandoli molto.
Attenti perchè i truffatori stanno assumendo nuove sembianze: quelle dei carabinieri.
ECCO I TRUCCHI PIU’ UTILIZZATI
Tre, in particolare, gli stratagemmi utilizzati. Anche se, all’occasione, i copioni possono essere modificati con estrema rapidità. Il primo e più efficace è quello della richiesta di una cauzione per il rilascio di un parente arrestato. Una telefonata a casa di un anziano avvisa che il figlio o il nipote sono finiti in manette e che servono soldi per ottenere la liberazione. La richiesta può essere di poche centinaia di euro come di migliaia.
NESSUNA CAUZIONE PER CHI VIENE ARRESTATO
Il nostro ordinamento non prevede cauzioni per il rilascio di un arrestato. Ma l’influenza di film e telefilm americani genera spesso il fraintendimento.
IL TRUCCO DEI SOLDI CHE POTREBBERO ESSERE FALSI
Altro stratagemma quello di dover controllare soldi che potrebbero essere falsi. Alla porta si presenta un finto carabiniere, spesso con cappellino o distintivo contraffatto, e chiede di entrare. Altra scusa per farsi aprire la porta di casa quella di un uomo che bussa alla porta dicendo di dover controllare la presenza di latitanti o ladri che potrebbero essere nascosti nell’appartamento. Una volta dentro ecco la richiesta di farsi mostrare soldi e gioielli. A quel punto basta una distrazione e la truffa va a segno.
IL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI HA IMPOSTATO UN PROGETTO
Per contrastare il fenomeno delle truffe, il Comando Provinciale ha avviato un progetto investigativo che prevede sia un‘indagine “classica” finalizzata a dimostrare la pericolosità sociale dei truffatori sia un’indagine amministrativa/patrimoniale finalizzata a dimostrare la sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio nella loro disponibilità, non giustificato da alcuna attività lavorativa lecita.
QUI I PRECEDENTI EPISODI
Rivara.
Una donna di 80 anni ha ricevuto la telefonata di una donna che si è spacciata per la direttrice dell’ufficio postale nonché moglie del maresciallo dei carabinieri. La direttrice, subito dopo, è andata a casa della vedova per controllare le banconote ma la donna le ha detto di andare via. , a questo punto la signora è sparita.
CHERI
Una vedova di 84 anni ha denunciato di aver ricevuto la telefonata di un maresciallo dei carabinieri, il quale le ha detto che alcuni suoi familiari si trovavano in stato di fermo in caserma per non aver pagato l’assicurazione della macchina. il finto maresciallo ha avvisato la donna che avrebbe mandato un suo collega a casa per riscuotere il denaro necessario per saldare il debito ed evitare una denuncia. Poco dopo, un uomo di circa 30 anni, è andato a casa della vittima e le ha portato via 1000 euro in contanti e vari oggetti in oro.
POIRINO
Una vedova di 86 anni ha denunciato di aver ricevuto una telefonata da parte di un maresciallo dei carabinieri, il quale le ha detto che il nipote aveva fatto un incidente con la macchina priva della copertura assicurativa. , ha detto il finto carabinieri all’anziana. La vedova è andata in banca e ha prelevato il denaro che poco dopo ha consegnato a un uomo che si è presentato a casa sua.
LA LOGGIA
Due uomini sono andati a casa di un pensionato di 78 anni presentandosi come dipendenti dell’acquedotto e, con il pretesto di effettuare le verifiche dell’impianto utilizzando sostanze corrosive, lo hanno invitato a riporre in un sacchetto i preziosi e il denaro contante prima di fuggire
RIVOLI
Un pensionato di 65 anni di Rivoli ha denunciato che due persone si sono presentate a casa sua come dipendenti della Smat e dopo averlo distratto gli hanno portato via 14mila euro in contanti e buoni postali del valore di circa 400mila euro, contenuti all’interno di una cassettina in ferro. I buoni postali sono stati ritrovati poco dopo due militari dell’esercito in un vicolo vicino alla casa della vittima.