29 agosto 2014 – FOCUS RIFORMA GIUSTIZIA CIVILE: C’entrano qualcosa le banche con la riforma della Giustizia civile?
Stamattina Renzi ha risposto di no ad un folllower che, via twiitter, gli chiedeva se il pacchetto Giustizia era stato concordato con Berlusconi. Col Silvio nazionale, no, ma con le banche?
La riforma prevede una fortissima accelerazione per il recupero crediti, mediante accesso ai dati dei conti in banca, procedure più rapide e snelle, più potere agli Ufficiali giudiziari, esecutorietà delle sentenze di primo grado, filtri per le impugnazioni etc.
Bene potrebbero dire in molti! Chi non è mai impazzito per recuperare una somma e ha rinunciato dopo inutili solleciti pur di non stare in causa 10 anni. Ma altrettanto a chi non è mai capitato di ricevere una richiesta di pagamento del tutto folle, esagerata, o persino immotivata?
La riforma non prevede nulla per castigare i “cattivi creditori” , quelli che hanno messo in piedi un business sporco coi debiti di persone in difficoltà. Per come è stata presentata, la riforma parte dal presupposto che in questo paese tutti i debitori sono totali farabutti, mentre tutti i creditori degli assoluti santi.
Epperò sappiamo che non è così. Banche, Equitalia, assicurazioni, amministrazioni di condominio… Non sempre i creditori si comportano bene! Lo sappiamo dalle cronache, ma anche dall’esperienza. Eppure anche per loro si apre un’autostrada a 6 corsie per procedere ai pignoramenti. Creditori che senza tanti complimenti pignorano immobili e beni pur sapendo di non avere tutte le carte in regola, o magari dopo aver fatto firmare contratti capestro scritti “piccolo, piccolo” . Gente senza scrupoli a cui è bastato un credito di 500 euro per pignorare una casa, mettere tutta una famiglia in strada e magari mandare amici e conoscenti a partecipare all’asta.
I creditori non sono affatto tutti santi ed agevolarli indiscriminatamente con una serie di interventi normativi, senza prevedere adeguati contrappesi, è pericoloso per un sistema fragile come il nostro. Ed è qui che sorgono i dubbi. Possibile che in un momento di totale crisi per le famiglie e le imprese non si sia pensato di fare una norma che distinguesse i cattivi pagatori da coloro che vengono vessati, i reali creditori da quelli in malafede?
Renzi può affermare di non avere subito pressioni dalle banche per fare una riforma così sbilanciata e che non c’entrano i recenti allarmi lanciati da FMI, Abi, BANKITALIA sull’ enorme esposizione debitoria dei nostri istituti di credito, con le conseguenti pressioni per gestire velocemente i crediti insoluti?
Il governo dice che la norma è pensata per le imprese che faticano a recuperare i crediti e ripetendolo a tamburo ne ha fatto uno slogan. Ma pare dimenticare che sono le stesse imprese che da anni gridano allo scandalo per essere vessate sopratutto da banche ed equitalia, addirittura promuovendo referendum e raccolta firme per sollecitare soluzioni.
Aspettiamo di vedere il testo finale, ma le linee guida del Ministero non lasciavano sperare nulla di buono. sul punto. PS E’ ancora aperta la consultazione on line sul sito https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_7.wp che dura fino al 31 agosto affinché i cittadini dicano la loro sulla giustizia. Un po’ incoerente calendarizzare l’approvazione del testo di legge prima di avere raccolto (e letto)) le proposte dei cittadini. Consultazione di facciata?
Approvato pacchetto giustizia
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