Arcinazzo Romano (Lazio) 17 novembre 2016

ARCINAZZO: Creosoto, chieste le DIMISSIONI DEL SINDACO.

ARCINAZZO: Creosoto la minoranza chiede le DIMISSIONI DEL SINDACO.

Dopo i fatti sull’inquinamento da creosoto nel Parco S.Giovanni Bosco degli Altipiani di Arcinazzo,
dello scuolabus non a norma, fino a qualche giorno fà ancora irrisolto;
e dell’ Apertura Parcheggio Pubblico Multipiano senza NESSUN COLLAUDO e CERTIFICATO DI AGIBILITA,
la minoranza ha chiesto le Dimissioni del Sindaco e della sua Giunta.

Tre argomenti scottanti in questi ultimi mesi, hanno tenuto in trepidazione la maggioranza che governa Arcinazzo, l’episodio delle traversine al creosoto nel Parco S.Giovanni Bosco agli Altipiani di Arcinazzo, la disputa sulla liceità o meno dell’apertura del Parcheggio Multipiano durante la sagra del Marrone del 2015 e in ultimo il trasporto scolastico effettuato “fuori dalle regole” e norme che lo regolano.

Questi argomenti hanno spinto l’opposizione e molti cittadini, a chiedere le dimissioni del sindaco e la sua Giunta.
Non bisogna dimenticare che il servizio dello scuolabus, attualmente non è garantito perché i carabinieri intervenuti nel merito della vicenda hanno sequestrato il veicolo e hanno ritenuto che l’autista non avesse i requisiti adeguati per fornire il servizio di trasporto in questione.
Per il momento il servizio è interrotto. Vi è quindi – secondo l’opposizione – una interruzione di pubblico servizio.

Dopo le tre denunce dell’opposizione alle quali si è aggiunta una Interrogazione Parlamentare dell’ On. Filiberto Zaratti di Sinistra Ecologia e Libertà – Sinistra Italiana, per la quale il Ministro dell’Ambiente dovrebbe fornire risposta sulla storia del creosoto, gli animi si sono infiammati.
Un’ altra interrogazione è seguita, i primi di novembre da parte del Consigliere della Lista Zingaretti, Giancarlo Quadrana alla Regione Lazio.
Tra le altre questioni Quadrana pone l’accento sul fatto che:”il creosoto risulta da tempo classificato come sostanza tossica, altamente cancerogena e catalogata quale rifiuto speciale pericoloso, che senza un corretto smaltimento può provocare notevoli rischi per l’ambiente e la salute su quanti ne vengano a contatto diretto”.

Sulla questione dell’inquinamento interviene in questi giorni il Consiglio di Stato che colloca l’accento sull’adozione delle misure di sicurezza in situazioni di inquinamento di siti pericolosi. Sottolineando l’ opportunità di mettere in sicurezza i siti dove è accertato l’inquinamento i quali andrebbero/vanno bonificati.
L’aspetto principale secondo il quale: “chi inquina paga”, ribadito dalle normative Europee, dovrebbe individuare le responsabilità a chi, come nel caso del Parco S.Giovanni Bosco, sapeva e non ha fatto nulla per impedire l’inquinamento.
Sembra comunque che in base alla denuncia presentata dagli esponenti della minoranza, Luca Marocchi e Antonio De Santis, il sindaco sapeva della presenza del creosoto e non ha fatto nulla per evitare l’ accertata contaminazione.
Questo è confermato dal verbale della Commissione Tutela e Sviluppo degli Altipiani di Arcinazzo del 13 aprile 2013.
La questione scottante sulla quale si sono sottaciute le responsabilità dell’attuale Sindaco di Arcinazzo Giacomo Troja e del precedente Sandro Biferi, i quali non hanno tenuto minimamente conto dei principi di precauzione di azioni preventive, ignorando danni causati all’ambiente e alla salute delle persone, soprattutto bambini e genitori che in questi anni hanno frequentato il Parco S.Giovanni Bosco degli Altipiani.
Alcuni cittadini degli Altipiani si sono chiesti come mai l’opposizione di allora, a differenza dell’attuale, non sollecitò il sindaco a far rimuovere le traversine.
Sulla base di quel verbale andavano adottati interventi di riparazione, per consentire d’imporre l’esecuzione delle misure di sicurezza d’emergenza e bonifica, tanto più che si trattava di un sito di proprietà pubblica, cioè del Comune.

L’Interrogazione di Quadrana conclude:”come intenda agire la Regione Lazio per monitorare e sollecitare gli interventi di rimozione delle traversine e di ripristino dei luoghi, verificando, attraverso l’ASL di competenza e l’ ARPA, lo stato di salubrità dei luoghi interessati, dopo la conclusione degli interventi di bonifica”.

La questione non sembra di carattere locale ma nazionale, ecco che cosa veniva riportato nel giornale il Manifesto del 16 ottobre 2015:
“La premiata ditta Alfano & Verdini vuol rimettere in agenda il Ponte sullo Stretto. Mentre il Mezzogiorno, dalla Puglia alla Sicilia, è affastellato di binari cancerogeni mai bonificati.

Tonnellate di traversine in legno, tossiche ed irritanti, sono state sequestrate ieri su un tratto di linea ferroviaria che corre lungo le coste del Tirreno cosentino. Gli uomini della Gdf ne hanno scoperte quasi 70. Le traversine erano ammassate nel piazzale di una stazione nei pressi di Paola. Eppure, non dovrebbero essere lì. Perchè dal 2001 la Ue ha certificato la pericolosità del creosoto, sostanza di cui sono impregnate. Lo Iarc di Lione, l’ente che ha compilato le schede dei prodotti pericolosi, definisce il creosoto composto cancerogeno di seconda categoria. In parole povere, la sua cancerogenicità è del tutto certa”.
Lo smaltimento di questi rifiuti speciali e pericolosi ha dei giri a dir poco impressionanti. “Le traversine vengono smerciate, rivendute illegalmente, piazzate sul mercato estero. Anche dalle mafie che spesso fanno il lavoro sporco di interrarle – così continua l’articolo del Manifesto – A sud come a nord. Sotto la linea ferroviaria Lecco-Milano, nel tratto del raddoppio Airuno-Usmate, sono state sepolte dalle ‘ndrine lombarde le vecchie traversine imbevute di amianto. Questa è verità giudiziaria”, e molto altro ancora.

A questo punto i cittadini sono assaliti da molti dubbi e interrogativi inquientanti: “le traversine posizionate nel parco degli Altipiani di Arcinazzo potrebbero rientrare in questi traffici?”.

Le speranze dei cittadini di Arcinazzo e degli Altipiani di Arcinazzo, sono oggi riposte nelle mani della Procura della Repubblica, sulla base delle indagini del N.O.E (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri). Anche l’Autorità Nazionale Anticorruzione e l’Assessore ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti, Mauro Buschini,della Regione Lazio , interrogato dal Cons. Quadrana, dovrebbero esprimersi, poichè l’esposto e le interrogazioni sono indirizzate anche a loro .
Infine il Ministro dell’ Ambiente Gian Luca Galletti, interrogato dal Parlamentare di SEL-SI Filippo Zaratti, dovrà rispondere su questa problematica di grave inquinamento ambientale e sulla responsabilità degli amministratori di Arcinazzo Romano.

G. De Santis

http://siamoarcinazzo.altervista.org/dimissioni/

http://siamoarcinazzo.altervista.org/traversine-ferroviarie-impregnate-di-creosoto-interrogazione-consiglio-regionale/

http://ilmanifesto.info/cosenza-traversine-tossiche-alla-stazione-indaga-la-procura/