Arcinazzo Romano (Lazio) 01 marzo 2016

ARCINAZZO: La minoranza ricorre al Prefetto F. Gabrielli. Il capogruppo Marocchi: “dimenticate legalità e trasparenza”.

ARCINAZZO: La minoranza si rivolge al Prefetto Franco Gabrielli perché dopo cinque mesi d’interrogazioni consiliari il Sindaco Troja non risponde. Il capogruppo Marocchi: “dimenticate legalità e trasparenza”.

I consiglieri dell’opposizione si sono rivolti al Prefetto di Roma e Provincia, F. Gabrielli, citando il sindaco Giacomo Troja per non aver risposto a diverse interrogazioni consiliari, appellandosi alle norme vigenti in materia e all’art. 328 del Codice Penale. Secondo quest’ultimo articolo, il sindaco rischia anche la reclusione per aver ignorato i termini di risposta previsti in trenta giorni lavorativi. I fatti risalgono a circa cinque mesi fa sino a metà gennaio scorso, quando le opposizioni guidate dal giovane Luca Marocchi insieme agli altri consiglieri, Stefano Toriani e Antonio De Santis, presentarono una serie d’interrogazioni che riguardavano i seguenti argomenti:

– la verifica della situazione per la concessione dei beni e/o strutture del patrimonio comunale a privati o a Enti Pubblici (per uso gratuito o a pagamento) analizzando in particolare l’aspetto economico relativo ad affitti e canoni;
– l’esame di tutti gli atti tecnico/amministrativi concernenti la realizzazione del parcheggio pubblico multipiano di V.le San Giorgio, con particolare riferimento alle autorizzazioni strutturali, di collaudo e della sicurezza, necessarie prima dell’utilizzo dell’opera;
– l’ esame di tutti gli atti tecnico/amministrativi relativi all’acquisto, da parte del Comune, dei terreni di proprietà degli eredi Urbani ovvero dei costi effettivamente sostenuti per l’acquisto dei terreni.
– l’annullamento del Consiglio Comunale richiesto dall’opposizione e non concesso;
– la questione delle cartelle di pagamento tributi Tares e Tari;
– la costituzione Commissione tutela e sviluppo Altipiani di Arcinazzo;
– la vendita degli alloggi comunali.

Questi sono i problemi scottanti ai quali il Sindaco e la Giunta non hanno dato risposta alcuna in tutti questi mesi. I consiglieri dell’opposizione, indignati per l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale, sperano che almeno il Prefetto faccia applicare la legge emettendo anche le sanzioni previste nei confronti del Sindaco e di chi ha corresponsabilità su tutta la vicenda.
Il Decreto Legislativo n.267/2000, all’articolo 43, prevede da una parte, il diritto dei consiglieri comunali di presentare interrogazioni e mozioni per ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso necessarie e utili all’espletamento del proprio mandato, e dall’altra, l’obbligo per il Sindaco e/o per gli Assessori da esso delegati di rispondere entro trenta giorni alle interrogazioni e a ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri.
Il modo di agire omissivo del Sindaco vìola la Costituzione Repubblicana, le Leggi statali e regionali, lo Statuto Comunale e altre fonti normative secondarie.
La mancata risposta alle interrogazioni dei Consiglieri è da interpretare a tutti gli effetti come un’inefficace risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma per chiarire le linee d’indirizzo del Governo cittadino e orientare così al meglio le azioni istituzionali dei consiglieri. Detta presunta violazione compromette il diritto del singolo consigliere comunale a poter esercitare con pienezza il mandato consiliare. Esplosiva ed indignata la dichiarazione del capogruppo Luca Marocchi: “Non potevamo e non possiamo più tollerare tal presa di posizione, nonché increscioso ed antidemocratico comportamento, che il primo cittadino di Arcinazzo Romano, ha tenuto e continua a tenere ai danni dell’opposizione e verso chi essa rappresenta. Tal atto lo dovevamo e lo dobbiamo alla nostra cittadinanza. Abbiamo provato a mediare per la questione in causa; abbiamo voluto aspettare e credere alle parole del Sig. Troja, il quale a più riprese, ha dichiarato che avrebbe risposto ai quesiti posti. Queste risposte però a tutt’oggi, a noi, non sono ancora pervenute. Sono mesi che oramai attendiamo invano quanto promesso. Ora diciamo “BASTA”. È ora che il Sindaco, in virtù della carica che ricopre, rispetti l’opposizione e soprattutto chi essa rappresenta. Noi non siamo qui a farci prendere per i fondelli da nessuno. Siamo stati chiamati a ricoprire questo ruolo e questo faremo; anche a costo di metterci contro quella o quell’altra persona. Abbiamo già espresso più volte ed in più circostanze, il nostro pensiero concernente il nostro modo di agire; quel pensiero coincide con legalità e trasparenza che più volte qui, in questo Paese sono state decantate, ma altrettante volte qui, nello stesso Paese, sono state dimenticate”.
“Finalmente”, – commentano molti cittadini che hanno sostenuto e votato la lista SiAmoArcinazzo – “era ora che la minoranza impiegasse gli strumenti giuridici che aveva ed ha a disposizione, per farsi rispettare e dare un senso compiuto all’opposizione svolta in questi mesi, denunciando tutto ciò che non andava.”. Da casi analoghi, in merito alle mancate risposte sulle interrogazioni presentate, alcuni consiglieri hanno fatto ricorso alla diffida stragiudiziale verso i sindaci per mancata osservanza del Testo Unico degli Enti Locali, dello Statuto e del Regolamento Comunale. Sarà questo il prossimo passo dei consiglieri di opposizione? Staremo a vedere.

G. De Santis