Arcinazzo Romano (Lazio) 25 giugno 2016

ARCINAZZO Romano: Continua il Mistero della luce a LED.

ARCINAZZO Romano: Continua il Mistero della luce a LED. I cittadini protestano. Nuova interrogazione della minoranza SIAmoArcinazzo.

Continua il mistero del non funzionamento dell’illuminazione al LED di Arcinazzo. Più di un anno fà il Comune di Arcinazzo affida alla Società Eureco l’incarico per installare l’illuminazione con lampadine a LED nella via Cona, la parte bassa del Paese. Il contenuto dell’appalto non è chiaro in molte parti dell’accordo.
Il Comune infatti avrebbe liquidato la ditta se il risparmio dell’illuminazione compiuta, avesse raggiunto l’ obiettivo del risparmio dell’80% rispetto al consumo precedente.
Non si è compreso bene però entro quanto tempo si sarebbe dovuto verificare il risparmio annunciato. Forse un anno? In quali tempi?. Mistero! Un altro mistero il luogo di provenienza della ditta.
Dopo tutto questo tempo – più di un anno – non si sono avute notizie dell’eventuale presunto risparmio. Nel frattempo i cittadini non hanno visto in modo continuativo la luce del LED installata, ma hanno “goduto” di lunghe pause di interruzione come è successo nei primi giorni di giugno 2016.

Molti di loro hanno più volte segnalato a Youreporter il disagio subìto e hanno commentato: “Anche stasera via Luigi Cesa e via Cona sono state illuminate parzialmente, cioè tre pali funzionano e due no, e così via. Ormai questa strada è al buio da parecchio tempo, tanto che ieri sera (5 giugno n.d.r.) e stasera, il giorno successivo, il sindaco che abita all’inizio di via Luigi Cesa ha acceso i due lampioncini davanti casa sua, peraltro uno solo funzionante, guarda il caso”.

Diversi interrogativi balenano nella mente di questi cittadini e precisamente:
“Che cosa impedisce all’Amministrazione di chiamare la Ditta che ha istallato l’impianto del LED per controllare gli eventuali guasti?
Perchè il sindaco chiama “un amico”? e per giunta di Domenica per cercare di far funzionare l’impianto? Che c’è sotto?
Dopo l’interrogazione di un anno fa, alla quale non è stata data risposta, che cosa è stato smascherato? Era lecito l’affidamento senza gara? Sarebbe opportuno chiedere l’accesso agli atti per vederci più chiaro!” .

Sul problema è stata inoltrata una nuova interrogazione da parte di Stefano Toriani dell’opposizione SIAmoArcinazzo che rinnova i seguenti interrogativi:
• Con quale metodo è stato affidato il lavoro;
• Qual è il prezzo base di appalto;
• Data di sottoscrizione del contratto e con quale importo;
• Se allo stato attuale il Comune di Arcinazzo Romano ha dato mandato di pagamento nei confronti della Ditta esecutrice dei lavori, e con quali fonti di bilancio;
• Evidenza di eventuali debiti residui con la ditta esecutrice;
• Con quale metodo è stato dato mandato di esecuzione lavori anche per il tratto stradale sito in Via Luigi Cesa e perché la stessa non compare nella Delibera oggetto di discussione;
• Quale problematica ad oggi non consente di garantire il servizio di Illuminazione pubblica nelle due strade in oggetto;
• Alla luce del disagio che ad oggi si manifesta continuamente nelle strade oggetto di discussione, quali sono le azioni correttive poste in essere dal Comune di Arcinazzo Romano al fine di migliorare la situazione attuale, evidenziando altresì’ le tempistiche utili alla risoluzione della vicenda;
• Viste le numerose problematiche che ancora oggi coinvolgono le due strade interessate, quali vantaggi economici sono stati rilevati alla data odierna, a seguito dell’attivazione della nuova illuminazione pubblica”. E molte altre ancora.

Un altro interrogativo riguarda il bilancio consuntivo 2015 appena approvato nel Consiglio del 17 maggio scorso. Come è stata configurata la presunta spesa in quel bilancio? E’ stata inserita lo scorso anno come voce preventiva e quest’anno come spesa a consuntivo?

Sull’affidamento di opere senza pubblicazione e senza gara è intervenuta l’ A.N.A.C., Autorità Nazionale Anti Corruzione presieduta dal Magistrato Raffaele Cantone con un parere che recita: “La procedura negoziata di cui all’art. 57 d.lgs. 163/2006 esige comunque, ove possibile, un’indagine di mercato ed un minimo di confronto competitivo tra soggetti diversi (comma 6); è illegittimo il provvedimento di affidamento nel caso in cui tutto cio’ non risulta essere stato effettuato ne’ sono state esternate le motivazioni dell’impossibilita’ di individuare gli operatori economici da consultare sulla base di informazioni riguardanti le caratteristiche di qualificazione economico finanziaria e tecnico organizzativa desunte dal mercato, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza, rotazione, e selezionare almeno tre operatori economici, se sussistono in tale numero soggetti idonei, nonche’ di scegliere, tra questi, l’operatore economico che ha offerto le condizioni piu’ vantaggiose, secondo il criterio del prezzo piu’ basso o dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa, previa verifica del possesso dei requisiti di qualificazione previsti per l’affidamento di contratti di uguale importo mediante procedura aperta, ristretta, o negoziata previo bando (art. 57 comma 6)”.

Tutti questi criteri, alla luce dei fatti accaduti che tutti i cittadini di Arcinazzo conoscono bene, non sembra che siano stati rispettati, in particolare i principi di trasparenza, concorrenza, rotazione e scelta di almeno tre operatori economici come prevede la legge e il parere dell’Anticorruzione. Che cosa si nasconde sotto tutta la vicenda? Il mistero continua.

Con questo modo di fare secondo la Corte dei Conti, che ricorda che la legge 190/2012, denominata legge anticorruzione, viene meno il principio della trasparenza. Questo potrebbe prestarsi a disvelare situazioni in cui possano annidarsi forme di illecito e di conflitto di interessi, realizzando così un controllo generalizzato e diffuso sull’attività delle pubbliche amministrazioni, che concorre ad attuare principi di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nella gestione delle risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla Nazione.

Invece un mistero è stato svelato e riguarda il download della telefonia mobile. Grazie all’impegno del presidente dell’A.r.a. (Associazione residenti altipiani) E. Rizzo, la lentezza del download internet relativo alla telefonia mobile deriverebbe dal non adeguamento del 2G al 3G. Infatti Eugenio Rizzo ha dichiarato:,” Il segnale di telefonia mobile TIM a volte era scarso, infatti è stato riscontrato ed evidenziato dalla TIM intervenuta sul posto per fare una mappatura della zona di Altipiani , Arcinazzo Romano , e Trevi nel Lazio che abbiamo il 2G e non 3G questo vuol dire che il download è lento sopratutto con la nuova generazione di cellulari. Dopo questa verifica relazionata dal tecnico la TIM provvederà a potenziare la rete portandola a 3G. nella zona di Altipiani, Arcinazzo Romano e Trevi nel Lazio,- continua il presidente A.r.a., – non sarà domani ma probabilmente succederà”.

Giorgio De Santis

Fonti:

http://siamoarcinazzo.altervista.org/illuminazione-pubblica-interrogazione/
Massime giurisprudenziali dell’ A.N.A.C.
Direttiva Corte dei Conti