adesso è ufficiale, il service per la Giostra di giugno è stato scelto dal dirigente senese Barbetti. a Siena avrebbero permesso che un ARETINO COMANDASSE AL PALIO?
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO,,,
vi proponiamo l’srtivolo della Nazione.it pubblicato oggi :
GIOSTRA, l’addio di Scortecci: “Ecco perché mi sono dimesso: non torno indietro”
“Carenze di autonomia, riunioni chiave alle quali non sono stato invitato o non sono stato messo in condizioni di partecipare”. Una divergenza interna agli uffici
Arezzo, 14 luglio 2017 – La febbre dela Giostra segna 40 gradi. L’ultimo colpo di scena è di ieri: il presidente della manifestazione Franco Scortecci ha presentato al sindaco le sue dimissioni.
«Ormai l’ufficio è a livelli tali che può fare comodamente a meno non solo del presidente ma anche del Cda». Franco Scortecci è sereno ma il filo di amarezza viaggia mascherato da paradosso. Le sue dimissioni sono irrevocabili. «Non sono tipo da bluff: in caso contrario non le avrei date». E la ragione è tutta lì. «Ho sofferto di gravi carenze di autonomia». Più o meno la stessa spiegazione data prima al sindaco, in una lettera spedita giovedì, e poi in un breve messaggio ai rettori.
«Ci sono riunioni alle quali non sono stato invitato o comunque non sono stato messo nelle condizioni di partecipare: penso a quella per definire il service Tv o a quella per la sicurezza in Prefettura. Segnali chiari». Nessuna parola contro il sindaco, anzi «la disponibilità a fare comunque la mia parte se ce ne fosse bisogno». Ma il cortocircuito è tutto lì, in quei famosi «uffici» ad alto livello.
Il problema di rapporti sembra concentrarsi negli equilibri con il direttore dell’Istituzione, Roberto Barbetti. «Era diventato difficile perfino convocare il consiglio di amminstrazione: alla fine ti chiedi se davvero c’è bisogno di te». «Ma il rischio era quello di non partecipare alla fase decisionale e poi, agli occhi della gente anche giustamente, di essere chiamato a rispondere dei risultati». «Comunque nessun rancore: resto a disposizione e sono felice del lavoro fatto fino a qui. Credo che abbiamo fatto crescere la Giostra, era l’unica cosa che contava».